Irrigazioni agricoltura, interruzione senza preavviso. L’acqua destinata al territorio di Sciacca dirottata nel trapanese
Niente acqua e senza alcun preavviso. Il Comune di Sciacca denuncia con forza l’interruzione improvvisa dell’irrigazione prevista per oggi, sabato 3 agosto.
“Dopo varie interlocuzioni con il consorzio di bonifica Agrigento 3, abbiamo appreso che l’acqua destinata al nostro territorio è stata dirottata verso la provincia di Trapani”. Lo dichiara l’assessore alle Attività Produttive Francesco Dimino.
“Questa situazione – aggiunge l’amministratore – è insostenibile e inconcepibile. Il comprensorio agricolo di Sciacca merita rispetto e considerazione. Pur consapevoli dell’emergenza idrica che sta colpendo l’intera Regione, contestiamo fermamente il mancato preavviso. Gli imprenditori agricoli della nostra comunità hanno scoperto questa sospensione soltanto pochi minuti prima dell’erogazione, causando gravi disagi e danni alle coltivazioni”.
L’acqua destinata all’agricoltura del comprensorio saccense è quella proveniente dal Lago Arancio, l’invaso artificiale che abbraccia un vasto territorio della provincia di Agrigento, tra i Comuni di Sambuca di Sicilia, Santa Margherita di Belice e Sciacca. Realizzato negli anni ’50 con la costruzione di una diga, il Lago Arancio, in periodo di piena è in grado di contenere fino a 32 milioni di metri cubi di acqua proveniente dal Fiume Carboj e rappresenta oggi la più importante fonte di approvvigionamento idrico a servizio del comparto agricolo esteso dalla Valle del Belice a Sciacca.
Da mesi, però, l’erogazione dell’acqua è stata sospesa lasciando completamente a secco un intero comparto agricolo, per il quale la ripresa delle irrigazioni rappresenta l’esigenza primaria, necessaria a dare sostentamento ad un settore ormai al collasso. Stamane, l’amara sorpresa: il previsto turno di irrigazione è stato sospeso e l’acqua dell’invaso è stata dirottata verso la provincia di Trapani.
“Sciacca – conclude la nota dell’assessore – non può più tollerare tali disservizi. Chiediamo alla Regione di intervenire immediatamente per risolvere questa emergenza e di adottare misure strutturali che possano evitare il ripetersi di simili situazioni in futuro. È doveroso, tuttavia, precisare – evidenzia – che il consorzio di bonifica Agrigento 3 non ha colpe, in quanto esegue gli ordini di una politica regionale che rischia di innescare una guerra tra poveri”.
Resta grave lo stato di crisi idrica che in questi mesi ha letteralmente messo in ginocchio l’agricoltura di un vasto comprensorio della provincia di Agrigento, seriamente minacciato da una siccità senza precedenti che sta interessando la Sicilia intera e che richiede interventi urgenti.
Insorgono anche i sindaci di 8 comuni del comprensorio irriguo di Ribera, il consorzio di tutela Arancia di Ribera Dop, che raggruppa ben 14 comuni, e il comitato civico “Insieme per l’acqua” chiedono alle istituzioni regionali misure d’intervento immediate. La seconda irrigazione d’emergenza, indispensabile per salvare le colture nel comparto agricolo del Basso Verdura, prevista in settimana ed annunciata dall’onorevole Carmelo Pace, Capogruppo della DC all’Ars, a seguito del confronto con l’assessore regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità, Roberto Di Mauro ed i dirigenti dell’assessorato, ad oggi non ha avuto luogo, lasciando a secco un vasto territorio dove è a rischio una produzione di agrumi stimata annualmente in 150 milioni di chilogrammi. Cultivar che oggi tengono in piedi il tessuto economico e sociale di una vasta area che dalla costa riberese arriva ai Monti Sicani.