Instituto Cervantes Palermo, torna la rassegna cinematografica “Scoprir”
Scoprir, in programma undici film al Cinema Rouge et Noir, con più proiezioni giornaliere in lingua originale e sottotitoli in italiano dal 25 al 29 novembre, ingresso libero
L’Instituto Cervantes è un ente senza scopo di lucro creato dal governo spagnolo nel 1991. La sua missione è quella di promuovere l’insegnamento dello spagnolo e delle lingue co-ufficiali della Spagna, nonché di contribuire alla diffusione della cultura dei paesi di lingua spagnola. La sede di Palermo, come le altre sedi, offre una ricca serie di appuntamenti culturali tra i quali spicca la rassegna, o mostra, cinematografica “Scoprir”, pensata proprio per scoprire il cinema ibero-americano.
Il direttore dell’Istituto Cervantes di Palermo Juan Carlos Reche Cala così presenta Scoprir edizione 2024: “Ci tengo a sottolineare la parola mostra: è una mostra, e non una competizione a premi, che organizza l’Instituto Cervantes di Roma da quindici anni per tutte le sedi dell’Istituto Cervantes in Italia, in collaborazione con dieci ambasciate ibero-americane. Quest’anno si apre e si chiude con due film che hanno la donna come punto di forza. La mostra cinematografica “Scoprir” offre l’opportunità di vedere film che non facilmente si potrebbero fruire nel circuito di distribuzione italiano. Il pubblico ha soprattutto l‘opportunità di conoscere direttamente e in lingua originale cosa offre il cinema ibero-americano oggi: quali sono gli artisti e i punti di forza. Cosa fa questo puzzle di nazioni sia del Sudamerica che del Centroamerica, anche nei paesi che hanno una tradizione cinematografica relativamente giovane ma che producono opere importanti”.
L’edizione 2024 della mostra cinematografica Scoprir, ideata dall’Instituto Cervantes, è ospitata a Palermo dal cinema Rouge et Noir (piazza Verdi, 8) dal 25 al 29 novembre. In programma più proiezioni al giorno per un totale di undici titoli che spaziano tra generi diversi. In questa edizione. sono rappresentate opere cinematografiche con produzioni e co-prodizioni di Ecuador, Perù, Uruguay, Messico/Gran Bretagna, Cuba, Venezuela/USA, Cile, Repubblica Dominicana, Panama/Colombia, Spagna e Colombia/Argentina,
Scoprir è una vetrina cinematografica che offre al pubblico un panorama multiculturale del mondo ispanico ed è organizzata in collaborazione con le ambasciate in Italia di Cile, Colombia, Cuba, Ecuador, Messico, Panama, Perú, Repubblica Dominicana, Venezuela, Uruguay. In rappresentanza degli stessi vengono proposte opere in lingua originale con sottotitoli in italiano.
L’edizione palermitana si avvale della collaborazione con la Cattedra di Letterature ispano-americane dell’Università degli Studi di Palermo.
Programma
La rassegna a Palermo è cominciata lunedì 25 novembre (ore 15.30) con La herencia de Flora, del regista peruviano Augusto Tamayo.
Flora Tristán, figlia di un ricco peruviano e di una povera donna francese, per sfuggire ai maltrattamenti del marito violento, si reca dalla Francia in Perù per reclamare quella che considera la sua eredità familiare. Arrivata nella città di Arequipa, lo zio, Pío Tristán, le nega ciò che lei ritiene giusto e le assegna una pensione minima che la lascia in povertà, causandole grande frustrazione. Sia ad Arequipa che a Lima, Flora percepisce la schiacciante emarginazione tra razze, classi sociali e la persistenza della schiavitù in Perù. Nonostante le avversità, al suo ritorno in Francia diventa scrittrice, promuove l’istruzione e lotta instancabilmente per i diritti dei lavoratori e delle donne. Flora termina i suoi giorni concentrandosi sul suo lavoro di scrittrice e di combattente sociale per lasciare un’eredità a beneficio dell’umanità.
A seguire (18.00) è stato proiettato Los Wanabis del regista ecuadoriano Santiago Paladines.
Tre amici di una vita, ossessionati dalla scalata sociale ad ogni costo, si giocano quello che hanno e quello che non hanno il giorno in cui ricevono una bizzarra proposta commerciale che promette di renderli milionari in una notte.
Martedì 26 ci sono state 3 proiezioni: il film cubano (15.30) Cartas de Calvino della regista Esther Barroso Sosa.
La cantante e compositrice italo-cubana Monica Marziota vuole rendere omaggio al suo scrittore preferito, Italo Calvino, con la sua musica. Improvvisamente, riceve nella sua casa di Roma alcune misteriose lettere il cui mittente sembra essere lo stesso Calvino, nonostante sia nata lo stesso anno della morte dello scrittore. Potrebbe trattarsi di un suo delirio? Sogno o immaginazione, il fatto è che questi testi la stimolano a indagare sul legame di Calvino con la sua città natale, Santiago de las Vegas, Cuba. Solo seguendo questo percorso potrà concepire l’opera che ha cercato a lungo. Monica Marziota sarà presente in sala e dialogherà brevemente con il pubblico alla fine della proiezione.
A seguire (16.30) il film uruguaiano Carmen Vidal: Mujer Detective del regista Evan Dans.
Carmen Vidal è una detective privata, dipendente da pizza, birra e marijuana, che combatte contro un senatore criminale per vendicare la morte del suo migliore amico. Eva Dans dirige, scrive e interpreta questa commedia noir su come superarsi, migliorando.
Alle 17.45 l’ultima proiezione della giornata è Itu Ninu, del regista messicano Itandehui Jansen.
Nell’anno 2084, due migranti solitari che hanno lasciato il loro luogo d’origine a causa dei cambiamenti climatici si ritrovano sotto costante sorveglianza in una città intelligente e cercano di connettersi tramite lettere.
Mercoledì 27 novembre si alternano il film cileno (15.30) Proyecto fantasma del regista Roberto Doveris.
Pablo è un giovane che sogna di recitare al cinema, ma per sopravvivere lavora come finto paziente, in strane sedute di terapia alternativa. La sua vita va a rotoli, ha appena chiuso una relazione e il suo coinquilino scompare, lasciandolo con debiti e problemi infiniti… tra cui un fantasma. Questo sarà l’inizio del suo viaggio attraverso il quartiere di Ñuñoa, incontrando i vicini, facendo nuove amicizie e scoprendo che la strada per realizzare il suo sogno sarà più complicata e complessa di quanto sembri.
A seguire (17.30) il film del regista venezuelano Miguel Angel Ferrer La sombra del sol.
Leo è un operaio fallito che vive nella città di Acarigua, nello stato di Portuguesa in Venezuela. Afflitto da debiti finanziari e problemi domestici, fa di tutto per tenere a galla la sua vita umile e il rapporto con la moglie. Un giorno, il fratello minore Alex, sordo dalla nascita, gli fa una proposta: partecipare a un concorso musicale a Caracas e interpretare una canzone che lui stesso ha scritto, perché il primo premio potrebbe risolvere tutti i loro problemi finanziari. Un incidente sul lavoro fa licenziare a Leo. Da tutte le situazioni che lo circondano, deve fare un salto di fede, tirare fuori le proprie capacità musicali lasciate da parte e fare l’impossibile per cambiare il suo futuro e quello del fratello.
Giovedì 28 novembre in programma alle 15.30 il film delle registe Mercedes Arias e Delfina Vidal Frago Tito, Margot y Yo, una produzione Panamá/Colombia.
La miglior ballerina del mondo nel XX secolo ha vissuto un matrimonio molto discutibile con un politico panamense. Una nipote della coppia segue le tracce degli ultimi e più vicini testimoni di quella relazione tra Roberto ‘Tito’ Arias e Margot Fonteyn, per scoprire un amore vissuto davanti al pubblico come membri dello show business internazionale, un amore pieno di grigiore, cospirazioni, accettazione e tragedia.
A seguire (17.30) il lungometraggio della Repubblica Dominicana Carajita dei registi Ulises Porra e Silvina Schnicer.
Sara (17 anni) e la sua tata Yarisa (36 anni) hanno un rapporto che sembra andare aldilá della loro classe sociale: sono la cosa più vicina a una figlia e a una madre, ma un incidente interrompe le loro vite e mette alla prova l’innocente illusione che nulla le separerà.
Per l’ultimo giorno di rassegna, venerdì 29 novembre, in programma alle 15.30 il lungometraggio Una madre del regista Diógenes Cuevas, una produzione Colombia/Argentina.
Dopo la morte del padre, Alejandro decide di salvare la madre. La donna si trova in un manicomio rurale e lui crede che sia stata imprigionata ingiustamente. Ora, insieme a questa bellissima donna, Alejandro intraprende un lungo ed estenuante viaggio; i due, soli insieme, saranno messi alla prova emotivamente e fisicamente mentre attraversano le inospitali montagne di Antioquia in un viaggio di amore e follia.
Chiude l’edizione 2024 della rassegna Scoprir (17.30) il film spagnolo A las mujeres de España. María Lejárraga della regista Laura Hojman.
Questo documentario è un delicato lavoro di recupero della memoria storica. Non è solo un omaggio alla scrittrice e pioniera del femminismo in Spagna, ma anche la storia della vita e del lavoro di una donna brillante, nascosta dietro il nome del marito.
Le opere di María Lejárraga, scrittrice e pioniera del femminismo in Spagna negli anni Venti, furono pubblicate sotto il nome del marito, l’impresario teatrale Gregorio Martínez Sierra. La più prolifica drammaturga spagnola di tutti i tempi, autrice di opere come Canción de cuna, trasformata in film per ben cinque volte, o del libretto di El amor brujo di Falla, fu anche deputata della Seconda Repubblica e fondatrice di progetti pionieristici per i diritti e le libertà delle donne. A las mujeres de España. María Lejárraga è anche la cronaca di un momento storico guidato da un gruppo di donne brillanti e coraggiose che volevano costruire un futuro migliore e i cui sogni di progresso furono infranti dallo scoppio della Guerra Civile.
L’ingresso a tutte le proiezioni di Scoprir è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.