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Attualità

Il passo del gambero per l’aeroporto di Comiso

di Cesare Pluchino -





Di tutta evidenza che molti ingranaggi della macchina che dovrebbe far muovere l’aeroporto di Comiso, non girano a dovere, ma quasi tutti, politici e addetti ai lavori, sembrano non accorgersene

Le scelte di Aeroitalia

Di fatto, l’aeroporto va avanti con il passo del gambero, una condizione non più tollerabile da parte del territorio, servono risposte chiare, serie, definitive.
Non sono ancora spenti gli echi dell’entusiasmo per un presunto rilancio dell’aeroporto, nel contesto di una situazione generale ormai trascesa nella confusione.
Fondi della Regione affidati alla Camera di Commercio del Sud-est, fondi del Libero Consorzio, fondi ex INSICEM, 25 milioni, di cui 16 a carico della Regione, per la continuità territoriale, qualche volo accessorio per destinazione internazionale con accordo indipendente da offerta per bando, come quello per Tirana, rinnovati rapporti, dopo le incomprensioni, con Aeroitalia che deve essere ringraziata per le due rotte nazionali che anticipano la continuità territoriale e per i programmi di sviluppo su Comiso
Di tutto questo, si può salvare solo il rapporto con Aeroitalia, non sufficientemente apprezzato: intenzione di basare un aeromobile su Comiso, con la possibilità di aggiungerne un secondo sulla rotta Comiso–Milano Linate, l’obiettivo è ambizioso: 500.000 posti in vendita e fino a 400.000 passeggeri trasportati, in caso di riempimento medio al 90%, migliore qualità del servizio, nuove rotte in arrivo, per il 2026 si valutano i collegamenti Comiso–Torino e Comiso–Bologna, insieme al potenziamento della tratta su Milano Linate.
Sarà presente una figura dedicata a Comiso per gestire direttamente segnalazioni e richieste.

Le cattive notizie

Per il resto, quasi il nulla, del bando per le rotte internazionali, delle 5 offerte pervenute, esaltate dalla Presidente della Provincia, Lille per Volotea, Nizza e Basilea per EasyJet e Katowice e Tirana per Wizz Air, resta solo quella di Lille per Volotea.
Le offerte di EASYJET per Nizza Basilea e di Wizz Air per Katowice non sono state firmate e le proposte sono state annullate. Rimane in vendita Tirana, al di fuori del bando
Il brutto della situazione che queste cattive notizie non le hanno date, ufficialmente, la Presidente della Provincia, né il Commissario della Camera di Commercio, né, tantomeno l’AD di Sac, Torrisi, del resto quest’ultimo del tutto al di fuori di queste contrattazioni di paese, per cui, forse, anche riderà degli esiti.
La notizia, forse trapelata, si diffonde solo perché un gruppo privato di facebook, una sorta di associazione, chiede un incontro con il Commissario della Camera di Commercio.
Con tutto il rispetto per le persone, è andata a finire peggio della Ragusa Catania per la quale si formò un Comitato di rappresentanza delle associazioni datoriali, sostanzialmente formato dal presidente CNA, dal Presidente di Sicindustria e da due rappresentanti di commercio, che intrattenevano rapporti con sottosegretari e dirigenti ANAS, scavalcando la politica e cercando, spasmodicamente, di anticiparla.
Qui, per l’aeroporto siamo alla mercè di un gruppo privato che interloquisce con le istituzioni, nemmeno il Comitato per la Difesa dell’Aeroporto degli Iblei, che pure ha determinato una scossa per le vicende dell’aeroporto, si è visto protagonista in questo frangente, forse ancora brillo per l’ubriacatura dell’incontro con l’AD di Aeroitalia.

Le recriminazioni del comitato

Dal comitato recriminano giustamente perché queste società che hanno rinunciato e non hanno firmato i contratti hanno solo fatto perdere del tempo prezioso, ma va detto, una buona volta, che fino a quando dell’aeroporto saranno i soliti incompetenti ad occuparsene, tutto andrà a rotoli, e nessuno lo vuole capire o, forse, meglio, ammettere.
La presunzione, l’incapacità e l’inadeguatezza degli addetti ai lavori, politici in testa, ci ha portato a questo sfascio.
Ora c’è stata la tegola dell’accordo di Ryanair con Trapani e la situazione è precipitata, se non altro dal punto di vista dell’immagine.
Molti si attendevano che, dopo l’abolizione della tassa aeroportuale sugli aeroporti minori, il CEO di Ryanair desse seguito alle promesse di tornare a Comiso ove fosse stata abolita la tassa.
Invece, ritorno a Trapani, in grande stile, 23 rotte di cui 11 nuove, aerei basati e programmi di sviluppo che sono più per l’aeroporto che per Ryanair.
C’è chi ancora si chiede perché il patron di Ryanair non abbia voluto concedere udienza alla Presidente della Provincia, ma al di là del deficit di autorevolezza, è di tutta evidenza che Ryanair avrà un veto per avvicinarsi a Comiso, forse imposto … dal vulcano.
Torniamo alla strada obbligata, come ha sempre sostenuto il deputato del partito Democratico Dipasquale, il destino di Comiso è nelle mani del Presidente della Regione, e mai l’affermazione è valida come ora, dopo l’accordo Trapani Ryanair. E fino a quando l’aeroporto è nella piena disponibilità di SAC, c’è poco da fare e da sperare:
Sac si deve solo ringraziare che ci ha fatto passare l’estate giocando con le 5 rotte internazionali, con qualche rotta nazionale e ci ha fatto sentire già il profumo della continuità territoriale.
Per il resto, possiamo continuare a trastullarci con le favolette del cargo, della viabilità di servizio, e delle promozioni turistiche che dovrebbero mettere in atto i sindaci del territorio.
Come diciamo in Sicilia, traducendo, “siamo nelle mani di nessuno” (siemu nne mani i nuddu)
Basti comprendere che l’unica voce che si è levata per la questione aeroporto è quella di un consigliere comunale di Ragusa, Comune capoluogo ma che non ha nemmeno la minima competenza o giurisdizione sull’aeroporto.

La posizione di Gaetano Mauro

Gaetano Mauro, per quanto giovane autorevole esponente politico, resta pur sempre un consigliere comunale sullo scenario fantastico dove insistono i giganti della politica locale.
Un consigliere comunale che chiama a raccolta il suo sindaco, nuovo compagno di partito in Forza Italia, per incitarlo alla battaglia.
E non solo per una mera posizione ideologica sull’aeroporto, bensì per una questione importante, rivolgendosi a lui anche per il suo ruolo di vicepresidente della Provincia: “Che fine hanno fatto i tre milioni di euro, stanziati per il 2025, da parte della Regione Siciliana in favore del Pio La Torre?”
Che, a chiedere questo, debba arrivare un semplice consigliere comunale, la dice lunga sull’atteggiamento di politici e addetti ai lavori sulla questione aeroporto.
Ed è sintomatico che Mauro rilevi come singolare il fatto che devono essere dei privati cittadini e non le istituzioni a prendersi la briga di contattare i vertici della CAMCOM.
Particolare che non ha attenzionato nessuno è che, forse, i fondi stanziati, se non spesi, potrebbero andare perduti, oltre al fatto che è ormai opinione corrente che la strategia dei bandi non ha funzionato, è stata, forse, anche poco opportuna.
Non lo dice ma, forse, il consigliere Mauro ritiene che l’ultima spiaggia possa essere quella del consulto con la SAC. Come con un consulto medico, potremmo sapere se il paziente è destinato a morire, se si può riprendere, in quali condizioni resterà in vita o se, ipotesi al momento auspicata ma improbabile, possa guarire del tutto.