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Iblea Acque, errori in bolletta, Monaca: “Avevamo ragione”

di Redazione -





di FLAVIA ROMANI
Arera ha dato ragione ai consumatori, dopo la denuncia che era arrivata in merito agli errori nelle bollette di Iblea Acque, società che gestisce il servizio idrico integrato in tutto il territorio Ibleo.
A farlo sapere il consigliere comunale di Ispica Paolo Monaca, che oltre quattro mesi fa aveva iniziato ad aiutare i cittadini che erano stati colpiti da questi “errori”. “Dopo un lungo percorso, durante il quale abbiamo esposto con fermezza e chiarezza le nostre perplessità, abbiamo dimostrato come le pratiche adottate da Iblea Acque siano state poco trasparenti nei confronti dei consumatori” ha esordito in un lungo post su Facebook Monaca, in cui ripercorre quanto accaduto.
“Esattamente sono trascorsi quattro mesi (era il 6 novembre 2023) quando abbiamo dato notizia del primo utente ispicese che ha contestato la bolletta ricevuta da Iblea Acque per il mancato rispetto alla regolamentazione dell’Autorità nazionale di vigilanza e regolazione del settore idrico. Abbiamo dovuto inviare un formale reclamo ad Iblea Acque, attendere la mancata risposta della stessa entro il termine di 30 giorni (violando persino l’art. 12.2.3 della propria carta dei servizi), successivamente rivolgerci allo Sportello per il consumatore messo a disposizione da Arera e, infine, svolgere ben due incontri (31.01.2024 e 01.03.2024) in sede di conciliazione con un avvocato in rappresentanza di Arera e un rappresentante di Iblea Acque”.
Un lungo iter che però si è concluso con il riconoscimento dei diritti del consumatore e anche la legittimità dei dubbi che erano stati presentati rispetto alle pratiche della società Iblea Acque. “Abbiamo ottenuto l’annullamento della prima bolletta, successivamente pretendere la lettura reale del contatore idrico e, solo successivamente, abbiamo ricevuto la bolletta con i consumi reali come prescrive e tutela la legge” spiega ancora Monaca.
“Inoltre, siamo riusciti ad ottenere un indennizzo di € 30,00 (defalcato in bolletta) per il mancato rispetto dello standard specifico inerente al reclamo presentato”.
Una storia che, in qualche modo ha avuto un suo lieto fine. Una storia in cui Monaca ha partecipato attivamente: “Ho avuto l’onore e l’onere – racconta ancora il consigliere – di essere stato delegato a partecipare ai due incontri al fine di rappresentare l’utente in questione, persona con la quale sussiste una fiducia e stima reciproca.
Al contrario, è stato imbarazzante e fuori luogo la presa di posizione del rappresentante di Iblea Acque quando, ad un certo punto, ha preferito buttarla in caciara raccontando del sottoscritto aspetti ed attività personali che non erano oggetto del reclamo e della convocazione Arera”. Quella risposta di Arera su regolamentazioni e misurazione del consumo idrico è stata chiara e netta: l’installazione dei contatori è disciplinata dal Regolamento del servizio idrico integrato, definito dalla competente Ega; almeno due letture/anno; applicazione dei consumi medi annui relativi alle ultime tre annualità; cadenze semestrali/quadrimestrali per consumi annui
“Tuttavia, non tutto è stato chiarito” dice ancora Monaca. “Non siamo per nulla convinti di come Iblea Acque stia gestendo le utenze e la relativa fatturazione dove non esiste il contatore per la misurazione del consumo”, perché “non è immaginabile, a maggior ragione per una società pubblica, operare limitando i diritti degli utenti piuttosto che riconoscerli e tutelarli meglio rispetto ad una società privata”.
E conclude: “Comunque vada, rimango fortemente convinto come questa esperienza ci insegni che non dobbiamo mai temere di alzare la voce per difendere i nostri diritti di cittadini ed utenti”.