Giusy Caruso sfida le convenzioni con un nuovo modo di fare “live”
Giusy Caruso, pianista e ricercatrice di spicco, nonché capo del gruppo di ricerca CREATION presso il Conservatorio Reale di Anversa, sta introducendo in Italia un innovativo concetto di evento dal vivo.
Questo approccio è particolarmente risonante con la Generazione Z, che non distingue più tra realtà fisica e aumentata, esperienza diretta e mediata. Sarà sui migliori palchi europei, per la sua prima residenza artistica che farà tappa anche a Palermo dal 29 al 30 aprile tra workshop, performance live. Con la sua esperienza maturata nelle più prestigiose istituzioni del nord Europa dedicate alla sperimentazione interdisciplinare tra arti performative, scienza e tecnologia, porta una fresca prospettiva in una scena italiana ancora legata a concezioni più tradizionali della performance artistica. Mentre le accademie musicali del nord Europa hanno da tempo abbracciato le tecnologie più avanzate per potenziare le performance artistiche, l’Italia sembra ancorata a una visione romantica dell’arte.
Nel 2023 in sinergia con il suo partner tecnologico LWT3 Srl di Milano riceve per il progetto MetaPhase: dialogo contrappuntistico di una pianista e il suo avatar nel metaverso il prestigioso premio S+T+ARTS Honorary Mention assegnato annualmente dalla Commissione Europea ai progetti di ricerca pionieristici che interfacciano arte, tecnologia e scienza con la seguente valutazione da parte di una giuria internazionale formata da esperti curatori, ricercatori e scienziati.
“Quali nuove possibilità porteranno i progressi tecnologici alle nostre esperienze musicali? MetaPhase invita a incontrare la performance musicale in un nuovo mondo in cui esseri umani e avatar si armonizzano sia nello spazio reale che in quello virtuale. Questo è uno dei fantastici progetti che ha impressionato la giuria con il suo notevole approccio artistico e la compiuta esplorazione innovativa”.
La ricercatrice e artista calabrese ha portato questo innovativo discorso in Italia attraverso la pubblicazione del primo testo in italiano sulla ricerca artistica musicale, che verrà presentato a Palermo durante la sua residenza artistica per MARTHA – Music Art House Academy. Il libro ha suscitato notevole interesse e dibattito nel mondo accademico italiano, sottolineando come Caruso, nei suoi scritti e nelle sue performance, esplori lo spazio fisico e virtuale del palco in modi che riflettono il continuo dialogo tra diverse realtà, reso possibile dalle tecnologie contemporanee.
Nelle sue performance spesso combina il piano a coda con dispositivi tecnologici avanzati, come il Myo Armband, che permette il controllo di computer a distanza tramite impulsi elettrici muscolari.
Ha anche esplorato l’interazione nel Metaverso con il suo avatar, come dimostrato nel suo progetto MethaPhase a Cremona, che traduce in poesia sinestetica le più recenti ricerche sul movimento performativo, la bio-meccanica e l’interazione uomo-macchina.
Giusy Caruso non solo sfida le convenzioni artistiche tradizionali ma crea un nuovo genere di esperienza performative, che può essere definito solo come una vera contemporaneità dell’esperienza quotidiana trasformata in arte.