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Cronaca

“Giustizia per Honey”, il cane preso a picconate a Palermo

di Marco Gullà -





Il cane che vedete (nella foto) si chiama Honey, è stato preso a picconate ed è stato trovato agonizzante in un cassonetto dei rifiuti nel quartiere Cruillas a Palermo. Un gesto terribile, indegno. A lanciare l’allarme è stata una donna: ha sentito il cagnolino lamentarsi, era chiuso in un sacchetto, sotto una montagna di immondizia. E ha chiamato la figlia. “Mi chiama mia mamma con voce tremante, mentre io ero a lavoro. Mia madre non guida, chiede aiuto alle persone del suo palazzo e si attivano per liberare il cane dai tanti altri sacchi buttati sopra . Si corre in clinica, il cane è in agonia, con emorragia cerebrale e in stato comatoso. Ha dei buchi in testa. Una scena davvero straziante – dice Valeria Galletti, animalista di Palermo – mia madre quando mi ha telefonato tremava”. Honey è stato picchiato a sangue, senza pietà. In clinica è stato stabilizzato ma non è ancora fuori pericolo: “Diciamo che è in coma – aggiunge l’animalista – ha preso delle picconate in testa, è un miracolo che sia ancora vivo. Non capisco davvero come si possa essere così cattivi nei confronti degli animali, sono ancora scioccata per questo ennesimo accaduto”. Le associazioni animaliste si dicono pronte a sporgere denuncia perché si faccia luce su cosa è successo al povero animale e si individuino i responsabili del suo ferimento. “È stato chiesto di avviare delle indagini e la verifica delle telecamere nella zona”, fanno sapere i volontari. “Stiamo richiedendo un tavolo tecnico urgente in Prefettura, è ora che si prenda coscienza e gli organi preposti si assumano le loro responsabilità. È arrivato il momento di cambiare perché non se ne può più”. E le telecamere di una palazzina, piazzate proprio sui cassonetti dove è stato trovato il cane, potrebbero fare chiarezza sull’accaduto: “Sta diventando una città sempre più violenta – afferma la Galletti – ogni giorno un episodio. Chiediamo aiuto perché non possiamo andare avanti così”. Una sequela di violenza nei confronti degli animali. Dal cane Aron bruciato vivo mesi fa ad un altro cane bastonato sempre nel capoluogo siciliano: “E’ ora di inasprire le leggi contro chi maltratta gli animali – dice Franco Oliveri, animalista – bisogna arrestare e punire chi uccide un cane, un gatto con metodi violenti”.