Giovani e agricoltura, la Sicilia guida la rinascita verde: +18% di occupazione nel 2025
L’agricoltura torna a parlare il linguaggio dei giovani e la Sicilia si conferma protagonista assoluta di questa nuova stagione verde. Secondo il rapporto 2025 Coldiretti/Censis, i giovani occupati nei campi sono aumentati del 18% nell’ultimo anno, segno che la terra, con le sue tipicità e le sue filiere di qualità, torna a rappresentare un futuro concreto, sostenibile e innovativo. Non è un caso, spiega Coldiretti, se il 73% dei giovani italiani considera oggi l’agricoltura un settore capace di generare opportunità reali di lavoro e crescita personale. Un dato che racconta un cambiamento culturale profondo, soprattutto al Sud, dove la riscoperta dei prodotti locali e la valorizzazione delle identità territoriali si legano sempre più alle sfide della sostenibilità e della digitalizzazione.
Sicilia al primo posto per numero di aziende agricole under 35
La Sicilia si piazza al vertice della classifica nazionale con 6.100 imprese agricole giovanili, seguita da Puglia (5.000) e Campania (4.800). Una leadership che conferma il dinamismo dell’Isola, dove l’agricoltura rappresenta non solo una tradizione, ma un terreno fertile per l’innovazione. Dalla viticoltura biologica alle start-up che sperimentano tecnologie di agricoltura di precisione, fino ai progetti legati all’agriturismo e alla trasformazione sostenibile, i giovani siciliani stanno riscrivendo il modo di fare impresa in campagna. “La nuova agricoltura siciliana è fatta di laureati, di ritorni alla terra e di una visione moderna che unisce economia e ambiente”, osservano da Coldiretti Sicilia.
Imprese più produttive e più digitali della media europea
L’analisi della Rete Rurale Nazionale evidenzia che la produttività media delle imprese giovanili italiane raggiunge i 4.500 euro per ettaro, il doppio rispetto alla media europea e francese, e superiore anche a quella di Germania e Spagna. Un risultato trainato proprio dalle realtà meridionali, dove si investe in colture ad alto valore aggiunto come l’olio Dop, gli agrumi, il vino e l’ortofrutta di qualità.
Le difficoltà restano: credito, burocrazia e accesso alla terra
Dietro ai numeri positivi, restano tuttavia ostacoli che rischiano di frenare questa crescita: l’accesso al credito, la lentezza burocratica, la scarsità di infrastrutture e soprattutto la difficoltà di reperire terreni. “I giovani hanno dimostrato di poter trasformare l’agricoltura siciliana in un laboratorio d’innovazione e sostenibilità – sottolinea Coldiretti – ma servono politiche più coraggiose per garantire loro continuità e competitività”.
Un ritorno alla terra che è anche ritorno alle radici
Il boom dei giovani agricoltori in Sicilia non è solo un fenomeno economico, ma anche culturale: è il segno di un ritorno alle origini, dove il lavoro nei campi si intreccia con il desiderio di custodire e rilanciare la bellezza dei territori. Un segnale di speranza per l’Isola e per un’intera generazione che, tra innovazione e tradizione, ha deciso di coltivare il proprio futuro partendo dalla terra.
