Federico Faggin, padre del microchip, a Palermo su Coscienza e Intelligenza naturale e artificiale
Si è tenuto questa mattina al Teatro Massimo di Palermo un convegno dal titolo Coscienza e Intelligenza naturale e artificiale tenuto da Federico Faggin, lo studioso vicentino e californiano d’adozione, inventore del microchip e recentemente grande divulgatore di una teoria che basandosi sulla fisica quantistica esplora la dimensione “coscienziale” dell’uomo, un argomento molto sentito in un periodo nel quale i dispositivi guidati dall’intelligenza artificiale vengono comparati all’uomo e perciò spesso percepiti in fondo come una minaccia alla specie umana.
A Federico Faggin si deve l’invenzione dei microchip (il primo fu Intel 4004), della tecnologia touchscreen prima di Steve Jobs). Sempre Faggin è lo sviluppatore della tecnologia MOS che permise la fabbricazione della memoria RAM e dello strumento che collegò il personal computer alla rete telefonica. I suoi microprocessori 8008 e 8080 sono i progenitori della famiglia di processori 8086 che oggi domina il mercato dei pc.
La fama ed il valore di Faggin, che vive a Palo Alto dal 1968, sono resi da un famoso commento del magnate del sistema Windows Bill Gates: “prima di Faggin, la Silicon Valley era semplicemente la Valley”.
Faggin è oggi una vera star della scienza ma non solo. Ha ricevuto ben sei lauree honoris causa da altrettante università italiane e viene continuamente invitato da atenei e centri studi a tenere conferenze che attirano un pubblico numeroso e attento. Con i suoi 83 anni Faggin trasmette esperienza ma anche tanta energia. Sembra che egli sia stato capace di sviluppare una visione coerente in cui la scienza misurabile oggettivamente non sia ontologicamente incompatibile con la dimensione coscienziale e anche spirituale, dimensione che pur non potendo essere definita strumentalmente, va comunque riconosciuta in una esistenza continuamente mutevole e riferibile a “campi” quantistici. Ridurre il pensiero di Faggin a qualche descrizione o definizione è impossibile anche perché lo scienziato nella sua esposizione tocca molti punti. Una massima che si possa trarre dalla sua teoria è che la tecnica non potrà mai raggiungere l’intelligenza umana e che una macchina non potrà mai sostituire l’uomo. Ciò perché la macchina non possiede una coscienza né un’intelligenza creativa. “In un’epoca dove l’A.I. ci viene proposta come qualcosa che ci può sostituire, è fondamentale capire chi siamo. Se ci consideriamo macchine, saremo prima o poi superati dalle macchine stesse, costruite da chi vuole controllarci” spiega lo stesso Faggin presentando il suo ultimo libro, “Oltre l’invisibile” (2024, Mondadori), il terzo dopo “Silicio” e “Irriducibile”.
All’evento di stamattina, organizzato dalla business community Palermo Mediterranea hanno preso parte anche Marco Camisani Calzolari, cyberumanista, docente universitario, divulgatore, e tra i consulenti della trasmissione Striscia la notizia (per la cronaca a introdurre il convegno la corrispondente della trasmissione Stefania Petyx), Riccardo Dal Ferro, inventore della stand-ip philosophy e Antonio Chella, professore di robotica e direttore del Robotics Lab del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Palermo
Al termine della conferenza il sindaco di Palermo Roberto Lagalla ha conferito a Faggin, che già vanta una laurea ad honorem dell’ateneo palermitano in Ingegneria Elettronica, la cittadinanza onoraria.
«La vita, l’esperienza e la storia di Federico Faggin, fisico e inventore, padre del primo microprocessore al mondo – ha dichiarato il sindaco – ci dicono che, in questi tempi in cui è acceso il dibattito e il confronto sull’intelligenza artificiale, abbiamo bisogno della scienza e della tecnologia, ma che esse stesse non potranno mai supplire alla straordinaria unicità della dimensione umana ed umanistica. La tecnologia, dunque, non potrà mai supplire alle funzioni dell’uomo, potrà solo supportarlo e integrarne la capacità produttiva. È per queste motivazioni che, con stima e ammirazione, ho avuto oggi il piacere di conferire a Federico Faggin la Cittadinanza Onoraria della Città di Palermo».