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Attualità

Droga e omicidi: a Palermo la malamovida mette i brividi

Una situazione assurda, allucinante. Due brutali assassinii in meno di un mese davanti due discoteche

di Marco Gullà -





Due omicidi in meno di un mese, le piste da ballo che si trasformano in corridoi di morte, la movida che si macchia di sangue: Palermo in questo momento è altamente pericolosa, soprattutto al calar della sera. L’ultimo morto all’uscita della discoteca “Medusa” di Balestrate amplifica ulteriormente il problema sicurezza in città e in provincia. Giovani ubriachi, drogati e armati. Spietati. Le risse che sfociano in tragedia, come era successo il 21 dicembre scorso alla discoteca Noct3 di Palermo, in cui a perdere la vita fu l’ex calciatore Lino Celesia, assassinato a colpi di pistola. Cosa succede alla movida o meglio ai giovani di oggi? Perché tanta violenza? Domande che si pongono anche gli addetti ai lavori del mondo della notte: “E’ cambiato tutto da dieci anni a questa parte – dice Dario Caminita, dj palermitano – il problema sono soprattutto i giovani di 20 anni, sono loro che hanno perso la concezione di realtà.

Danno poco valore alla vita, uccidono senza pietà. Non escono più per divertirsi ma solo per fare danno. Vogliono sentirsi più forti degli altri e allora la discoteca diventa un teatro di violenza. Ricordo che quando facevamo serate fino ad almeno dieci anni fa la movida era diversa, ci si poteva anche azzuffare vero, ma poi tutto finiva lì. Credo una cosa, i più pericolosi sono i nuovi giovani – aggiunge il dj – e probabilmente sono diventati così violenti per quello che guardano in tv e in rete, ci sono delle serie tv che danneggiano i nostri ragazzi”. L’omicidio di Balestrate – come accaduto anche per quello di Palermo – nasce per futili motivi. Una parola di troppo, uno sguardo “capito” male e così si arriva subito alle mani. L’alcol e le droghe fanno il resto: “Eccolo l’altro problema – osserva il dj Caminita – stupefacenti e alcol esaltano troppo questi ragazzi che si sentono onnipotenti”. La malamovida che si riflette su una città insicura. Palermo sta diventando sempre più una città insidiosa: “Abbiamo paura anche a scendere per buttare l’immondizia – dice Carlo Fernandez, residente di via La Lumia dove sono avvenute risse e sparatorie – questo era prima il salotto della città, adesso a causa di tutti questi pub che hanno invaso la nostra strada non si è più sicuri, si esce per fare una passeggiata e si rischia di essere aggrediti o derubati. Sto per mettere in vendita casa mia dopo tanti anni, sono esausto”. Per le strade del capoluogo, fra la gente, c’è un malessere tangibile causato dall’allarme sicurezza. Residenti e commercianti del centro storico hanno anche scritto un documento con undici punti da inviare a prefetto, questore e sindaco. Chiedono una maggiore presenza delle forze dell’ordine sul territorio attraverso l’istituzione di presidi fissi e poliziotti di quartiere.

C’è anche chi è stato costretto ad annullare la serata di capodanno proprio per prevenire, come Vincenzo Grasso, titolare della discoteca Mob di Carini: “Il 31 dicembre nel mio locale doveva esibirsi una nota dj internazionale, nonostante avessimo già venduto tantissime prevendite, a pochi giorni dall’evento abbiamo deciso di annullare tutto. Non ci sentivamo sicuri per il clima che c’è in città – afferma Grasso – la situazione attuale che sta vivendo la movida palermitana è assai complicata. Questi atti di violenza e criminali si stanno susseguendo sempre più spesso, la cosa veramente assurda è che non si rimane più sorpresi e questo non possiamo accettare. Questa non è malamovida – aggiunge Grasso – non possiamo etichettarla così, questa è criminalità, anzi è criminalità organizzata, sono bande che delinquono e lo fanno per manifestare il loro potere sul loro territorio”. Risse non solo in discoteca ma anche nel cuore della città, ovvero alla Vucciria, in uno dei mercati storici del capoluogo. Dalle 18 in poi flotte di ragazzini invadono piazza Caracciolo e iniziano a bere alcolici e a consumare droghe. Proprio alla Vucciria ci sono anche stati episodi di prostituzione, con giovani sempre più nella morsa del degrado. Tessere di un mosaico sbagliato. Di una Palermo che deve cambiare.