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Cronaca

Detenuto morto in carcere ad Augusta: ora è allarme

di Redazione -





di LUCA BONINA – Un detenuto palermitano di 58 anni è deceduto nel carcere di Augusta, nel Siracusano per cause non ancora accertate. Secondo fonti sindacali la morte sarebbe avvenuta nel tardo pomeriggio di sabato nella sua cella della settima sezione. Il detenuto avrebbe forse avuto un malore facendo appena in tempo a chiedere aiuto ad un agente della polizia penitenziaria, ma è morto poco dopo. La salma è stata trasferita all’ospedale Muscatello di Augusta.
Anche in questo caso, la procura di Siracusa, diretta da Sabrina Gambino, ha aperto un’inchiesta per capire cos’è accaduto nella struttura penitenziaria dove a maggio e ad aprile morirono due detenuti, Liborio Davide Zarba di Gela e Victor Perestichako, cittadino russo che scontava l’ergastolo per omicidio. Entrambi avevano dato vita a digiuno di protesta durato rispettivamente 60 e 41 giorni. Victor aveva sin dal 2018 chiesto l’estradizione in Russia e si batteva per tornare nel suo Paese, perché probabilmente lì avrebbe potuto incontrare, per brevi periodi di tempo, le persone a lui care. Ieri la segreteria provinciale del Sippe (il sindacato di Polizia penitenziaria) ha espresso cordoglio per la morte del detenuto palermitano ribadendo le difficili condizioni all’interno delle carceri.

Lo stesso sindacato che a settembre prese posizione anche a difesa di quattro agenti di polizia penitenziaria in servizio sempre ad Augusta e aggrediti subito dopo aver sequestrato alcuni telefoni cellulari utilizzati dai detenuti per girare una diretta social su Tik Tok. In quella circostanza scoppiò il caos all’interno delle celle e le quattro guardie dovettero ricorrere alle cure mediche. La situazione, resa ancora più difficile dalla carenza di personale e di ospedali psichiatrici, ha innescato una miscela esplosiva che ha determinato in particolare proprio ad Augusta uno stato di allarme. Nel 2022 si sono avuti 37 casi di autolesionismo e 40 proteste, molte inscenate con prolungati digiuni. Sempre nel 2022 si sono registrate 74 aggressioni nei confronti del personale dell’istituto, sei contro altri detenuti. Ad Augusta sono addirittura 120 i detenuti che accusano disturbi psichiatrici, 100 problemi di tossicodipendenza.
“Molti di quei detenuti non dovrebbero neanche stare in carcere, attendono da mesi il trasferimento nelle Rems, le strutture sanitarie che accolgono persone affette da disturbi mentali e socialmente pericolose” dice Gaetano Agliozzo, segretario generale FP Cgil. “Purtroppo in Sicilia sono solamente due: una a Messina e l’altra Caltagirone con tempi d’attesa infiniti”. Dietro le sbarre cova un disagio crescente, dato da tanti fatti drammatici che sembrano non interessare nessuno, o quasi. A fine dicembre era stato il senatore del Partito democratico Antonio Nicita a tornare ad ispezionare le carceri della provincia di Siracusa. “Abbiamo riscontrato diverse criticità – ha detto. – Nella casa circondariale di Augusta manca una situazione igienica autonoma come previsto dalla legge. Abbiamo trovato diverse sezioni senza docce nelle celle e una media di 40 persone deve usare appena tre docce in condizioni fatiscenti, finestre rotte, mattonelle divelte, cavi elettrici a vista e senza continuità di acqua calda.

Una condizione disumana. In carcere a Siracusa, Noto ed Augusta poi non funzionano i riscaldamenti. Difficoltà sono dovute anche alla mancanza di personale, soprattutto tra gli agenti di polizia penitenziaria ai quali non viene garantita la sicurezza. Questa situazione non consente infatti il monitoraggio delle varie aree dove si trovano i detenuti e sempre più numerose sono le aggressioni a danno di tali operatori. “Sotto il profilo sanitario – ha aggiunto il senatore siracusano del Pd – il presidio sanitario è assicurato da un medico per turno. A Siracusa circa 600 persone possono quindi far riferimento ad un solo medico spesso senza infermieri. In tutte le strutture manca inoltre un sostegno duraturo ed affidabile di natura psicologica attualmente offerto dalle Asl per un numero d’ore complessive insufficiente sia per i detenuti che per gli agenti di polizia penitenziaria. Ad augusta possiamo inoltre parlare di sovraffollamento perché alcune sezioni sono ormai da mesi al massimo della capienza. Fortunatamente lo stesso non si può dire per il carcere di Noto i cui parametri sono nella norma. Lo scorso anno abbiamo presentato due interrogazioni: una finalizzata a maggiori chiarimenti decessi nel carcere di Augusta ed un’altra proprio in merito al sovraffollamento, ai servizi sanitari e quelli strutturali che continuano a mancare. Mi erano arrivate rassicurazioni ma la situazione è sempre la stessa”.