Controversie e paralisi della formazione professionale siciliana
di GIUSEPPE MESSINA
Per le molteplici criticità che stanno mettendo letteralmente in ginocchio il settore della formazione professionale, continuiamo ad occuparcene. Responsabilità endogene che afferiscono al funzionamento del sistema di erogazione dei corsi formativi per minori in obbligo scolastico del segmento Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) ed esogene determinate da scelte politiche che hanno reintrodotto l’oligopolio nell’assegnazione delle risorse finanziarie: queste le motivazioni, a nostro avviso, ascrivibili al collasso del settore. Lo scorso 14 settembre, con apposito decreto dirigenziale, è stato pubblicato l’avviso pubblico per la realizzazione dei percorsi di IeFP per il ciclo formativo 2023/2024, riguardante le prime annualità. Tale avviso ha previsto l’apertura di una piattaforma per il caricamento della progettazione nei successivi 20 giorni. Nelle evidenti difficoltà di dover garantire l’avvio delle attività formative nello stesso giorno previsto per le scuole statali di secondo grado, secondo quanto sancito da una norma regionale, il 15 settembre viene emanato un nuovo comunicato da parte dell’Assessorato regionale della formazione professionale avente lo scopo di informare gli enti formativi della possibilità di poter avviare i corsi di primo anno “sotto la propria responsabilità”. Questa è stata l’unica maniera per rispettare i dettami normativi dell’Ars. A conferma dello stato di disorganizzazione dell’Assessorato arriva dal silenzio tombale calato su tutta la procedura amministrativa sin dal 16 settembre. Bisogna attendere il 6 novembre: dopo un vuoto amministrativo di quasi due mesi, che ha lasciato sospeso l’iter finalizzato alla valutazione dei progetti presentati ed all’emanazione di una graduatoria dei progetti approvati, è tornato a muoversi qualcosa. Attraverso un comunicato assessoriale, si autorizzano gli enti formativi beneficiari a poter caricare la progettazione a partire dal 7 novembre, data dell’apertura della piattaforma dedicata, concedendo 20 giorni di tempo per provvedere. Dal 27 novembre a oggi non si hanno più notizie né della graduatoria provvisoria, né di quella definitiva. Tra la pubblicazione delle due graduatorie deve necessariamente intercorrere un intervallo temporale per consentire eventuali ricorsi. Il vuoto amministrativo e l’interruzione del procedimento determinano conseguenze nefaste sui flussi di pagamento. Per essere più esaustivi: siccome l’erogazione del contributo avviene in due soluzioni (con un primo acconto pari al 70% del costo pubblico ammissibile, rideterminato a seguito dell’effettivo avvio dei corsi, ed un secondo del 30% a saldo), nessun ente ha avuto la possibilità di richiedere l’anticipazione, pur avendo già sostenuto i costi per la gestione dei corsi avviati a settembre 2023 ed ancora in corso di svolgimento. Ergo: dopo quasi sei mesi dall’avvio delle attività riguardanti l’anno scolastico 2023/2024, non solo non si è concluso l’iter procedurale con la pubblicazione della graduatoria degli aventi diritto, ma, cosa ancor più grave, non sono stati emanati i mandati di pagamento pari al 70% del finanziamento ottenuto. Significa anche che gli enti hanno già dovuto anticipare le retribuzioni per il personale in organico, con rapporto di lavoro subordinato. Appare lapalissiano che tale sventurata situazione ha messo in grande difficoltà gli enti formativi che hanno avviato sotto la propria responsabilità le attività, che, ricordiamo, sono destinate a minori in obbligo scolastico. Così facendo, si è operata una incomprensibile e poco condivisibile disparità di trattamento tra alunni frequentanti le scuole dei mestieri e quelli delle scuole superiori di secondo grado statali, sanata dall’assunzione di responsabilità degli enti formativi. Inoltre, non si è potuto dare avvio alla fase del monitoraggio. Il Vademecum per l’attuazione del programma FSE + Sicilia per il periodo 2021/2027 impone al beneficiario l’obbligo di fornire tutte le informazioni necessarie al corretto espletamento del monitoraggio procedurale, finanziario e fisico. È previsto anche che l’ente si impegni a garantire la validazione e l’invio dei dati di monitoraggio, secondo le scadenze bimestrali, nel rispetto di un preciso calendario. Ma, in tal modo, dopo cinque mesi di attività, non è stato possibile effettuare il monitoraggio per verificare lo stato di avanzamento dei progetti e gli enti formativi attuatori, paradossalmente, verranno diffidati per mancato adempimento sine culpa. Soltanto in data 13 marzo 2024, è stata approvata la graduatoria provvisoria delle proposte progettuali presentate a valere sull’Avviso pubblico per la realizzazione di percorsi di istruzione e formazione dei primi anni. (IeFP) per il ciclo formativo 2023-2026. Una situazione grottesca che mette a nudo una gestione che, utilizzando un eufemismo, possiamo definire carente.