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Cronaca

Contagi Covid e morti in case di riposo nel Siracusano: 2 indagati

di massimilianoadelfio -





di ELEONORA CIAFFOLONI
Sono indagati per omicidio colposo plurimo – aggravato da violazioni sulle norme in materia di lavoro e lesioni personali colpose – gli amministratori di due residenze per anziani a Siracusa e Augusta, accusati, in concorso tra loro, di aver violato le indicazioni per la prevenzione e il controllo dell’infezione da Covid-19. Una mancanza che, nel periodo di piena pandemia, avrebbe portato al contagio di 23 persone – tra ospiti e sanitari – e alla morte di sei anziani residenti nelle strutture. Secondo quanto emerso dalla tesi degli inquirenti, i contagi del virus e le morti da esso scaturite, sarebbero da imputare “alle negligenze, imprudenze e imperizie” da parte degli amministratori. Non solo: questi comportamenti avrebbero anche causato “una malattia-processo infettivo con durata inferiori a 40 gg agli operatori della struttura residenziale”.
LE INDAGINI DELLA POLIZIA
Le indagini sulle due case di riposto sono partite nel gennaio del 2021, a seguito di un esposto presentato dalla moglie di un defunto, ospite della struttura di Augusta. L’uomo era morto per le complicazioni dovute al virus, più precisamente per dei problemi respiratori dovuti alla polmonite da Covid19. Da lì i controlli sulle due strutture e sui responsabili degli ospiti.
E così, secondo le ricostruzioni della polizia i due amministratori, nella circostanza riferibile ai primig giorni di dicembre 2020, avrebbero permesso a una operatrice sanitaria di lavorare nella struttura di Augusta, nonostante fossero a conoscenza che avesse contratto il virus nella sede di Siracusa e, spiegano dal palazzo della Questura di Siracusa: “non ponendo in essere alcun protocollo sanitario per evitare il contagio all’interno della stessa, arrivando ad omettere le dovute comunicazioni all’USCA di riferimento per l’avvenuto contatto stretto con positivi al Covid-19”. Proprio da questa gravissima negligenza, sarebbe emerso il focolaio che ha portato al contagio di decine di persone e ala morte degli anziani. Ma non solo: dagli accertamenti compiuti dagli investigatori, i due amministratori non avrebbero fornito le mascherine per l’emergenza, come prevedevano i protocolli, “determinando così il contagio di 23 persone tra ospiti e operatori”. Nel giro di circa due mesi, “a causa di tali negligenze”, morirono i sei ospiti della struttura per anziani “per complicanze respiratorie dovute ad infezione da Covid-19” si legge nella nota della Questura di Siracusa. La procura di Siracusa, al termine di una complessa attività d’indagine durata più di un anno, ha contestato i reati commessi in concorso tra loro. In qualità di amministratori delle residenze per anziani, avrebbero perpetrato svariate violazioni anche delle indicazioni per la prevenzione e il controllo del Covid nelle strutture residenziali sociosanitarie e socioassistenziali, provocando tra l’altro una “malattia-processo infettivo con durata inferiori a 40 giorni” agli operatori della struttura residenziale.