Chiara Civello in scena l’omaggio a Patrizia Cavalli
Chiara Civello ritorna sul palco con il suo tour “Sempre Così” del 2024, un viaggio emozionante che tocca le principali città italiane come Torino, Milano, Roma e Napoli, raggiunge anche Palermo, dove è stata in scena stasera al teatro Santa Cecilia. Questo tour si propone di esplorare e celebrare l’eredità poetica di Patrizia Cavalli attraverso una collaborazione unica con la rinomata regista francese Céline Sciamma. E da qui, inizia la nostra chiacchiera con la cantante, che si racconta in modo diretto e intimo.
In che modo l’incompiuta “Sempre Così” di Patrizia Cavalli è stata la molla che ha spinto alla realizzazione del tour? “Sempre così è una canzone malinconica e la malinconia credo sia una delle affinità elettive tra Patrizia e me ma anche tra Patrizia e altri poeti che lei amava molto con i quali ho inventato una costellazione, visto che ora lei è una stella”.
Quanto alla regista, in che modo la sua visione artistica ha influenzato lo spettacolo e la selezione delle poesie e dei brani inclusi? “Il contributo di Celine è stato fondamentale sia per mettere a fuoco la fluidità narrativa che per armonizzare i tre registri in scena. La profondità, la delicatezza e la precisione del suo sguardo assomigliano all’esattezza della poetica di Patrizia. Mi sento graziata dalla loro presenza pur essendo completamente sola sul palco”.
Hai annunciato che alternerai brani a momenti di improvvisazione, attingendo da poeti come Sandro Penna ed Emily Dickinson. Qual è il processo di selezione di questi componimenti e come si integrano nel dialogo tra musica, poesia e cinema che caratterizza lo spettacolo? “È tutta una cedevolezza senza strafare. Come Patrizia non amava le poesie declamate, ma le diceva lei con un accento che definirei con un ossimoro: altamente terreno, io le canzoni non le canto, le vivo. Questo credo sia il quadro entro cui si muovono i tre registri”. Tra gli scrittori emergerà la figura di Emanuele Trevi, co-autore con la Civello di Perdiamoci (colonna sonora per la serie tv RAI “Imma Tataranni – Sostituto procuratore”), e il pubblico sarà sorpreso da originali rielaborazioni, due su tutte quella di Che cosa sono le nuvole, nata dall’incontro tra Pasolini e Modugno; o Fortissimo, di Lina Wertmuller e Bruno Canfora.
Con un tour così intimo e personale, che tocca temi profondi, quale reazione speri di evocare nel pubblico? “Mi piacerebbe far vivere un po’ di quello che è successo a me, dopo aver perso un’amica che non tornerà, ripercorrendo tutto quello che mi ha dato, riaprendo dei suoi libri, con le sue note, ho trovato un filo che tiene la nostra amicizia viva, sempre presente. Mi piacerebbe far riflettere sulla cura di ogni momento. La presenza. L’amor, la malinconia e come possa essere semplice esserci per qualcuno”.
In occasione del tour, nelle strade di Bologna sono comparsi in questi giorni una serie di poster con le parole di alcune tra le poesie più significative di Patrizia Cavalli. Un intervento realizzato da CHEAP, il progetto di arte pubblica su poster, che nasce in collaborazione con Chiara Civello e con Giulio Einaudi editore, invitando a riscoprire la poetica di una tra le autrici italiane più importanti e apprezzate del nostro tempo