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Musumeci sostiene assicurazioni catastrofali, Schifani: “No all’obbligo per cittadini”

di Dario Di Gesù -





Sulle assicurazioni catastrofali, dagli eventi naturali climatici a quelli sismici, interviene Schifani: “No obbligo assicurazioni contro calamità naturali. I cittadini siano tutelati non in maniera classista, in base a chi può permetterselo o meno”.

“Ci avvieremo, gradualmente, all’obbligo di sottoscrivere una polizza contro rischi naturali” per le case in Italia. Lo ha detto il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci (nella foto), nel corso del suo intervento all’Insurance High-level Conferenze organizzata da Ania in partnership con la presidenza italiana del G7. “È finito il tempo in cui lo Stato poteva erogare risorse per tutti e per sempre”, ha aggiunto.

“Le polizze assicurative per fare fronte alle calamità naturali? C’è chi può permetterselo e chi no. Secondo me, bisogna affrontare queste calamità in chiave strutturale, organica e strategica, al di là della capacità dei singoli di potersi consentire una polizza o meno. La responsabilità delle istituzioni e del politico deve essere quella di fare in modo che i cittadini siano tutelati a tutto tondo da questi eventi, non in maniera quasi classista in base a chi può permetterselo o meno. Io devo tutelare i siciliani da questi eventi”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, sul palco di Divinazione-Expo 24 a Siracusa, intervistato da Bruno Vespa. Parlando della ipotesi di rendere obbligatoria l’assicurazione delle abitazioni contro le calamità naturali, per Schifani “è una soluzione, ma ritengo che chi governa una Regione ha il dovere di andare al di là”.

L’obbligo di assicurazioni catastrofali: “è una proposta intelligente se fatta in modo intelligente, è una proposta stupida se fatta in maniera stupida”. Così il deputato della Lega Stefano Candiani, ex sottosegretario della Lega, commenta con Affaritaliani.it l’idea del ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare Nello Musumeci di un’assicurazione per case e imprese a seguito dell’alluvione in Emilia Romagna. “Ha senso ragionare sulla tutela delle persone e delle cose nelle zone veramente a rischio, come quelle sismiche o con il pericolo di alluvioni. Non ha senso invece in quelle situazioni e in quelle aree dove non ci sono pericoli – aggiunge -. Non solo, lo Stato deve incentivare un’assicurazione per cittadini e imprese con detrazioni fiscali o agevolazioni o altro e, allo stesso tempo, deve continuare a investire per mettere in sicurezza il territorio. Altrimenti se diventa fare un’assicurazione e basta di fatto si configura con una tassa a favore delle compagnie assicuratrici e non è certo una proposta condivisibile e accettabile”.

“La questione delle assicurazioni non può essere un ribaltamento sui cittadini degli interventi di prevenzione che lo Stato deve fare. Non può esserci uno scaricabarile. Il timore è che queste cose si scarichino alla fine sui più fragili”. Così la presidente facente funzione dell’Emilia-Romagna Irene Priolo. Per le aziende, ricorda la presidente, c’è già una normativa, “ma non tutti i cittadini possono permettersi un’assicurazione. Così il rischio è che gli ultimi diventino non abbienti, non tuteliamo il diritto alla casa. Dobbiamo stare attenti, non possiamo mettere i cittadini nella condizione di non avere un rimborso. Prima di chiedere ai cittadini di assicurarsi – conclude Priolo – il governo dovrebbe lavorare di più sulla possibilità di sgravi fiscali per i cittadini che così potranno autotutelarsi”.

Sulle assicurazioni catastrofali è intervenuto anche il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, a margine del G7 a Siracusa: “È chiaro che la valutazione è stata fatta per le imprese, “per quanto riguarda i civili va fatta una valutazione, e poi vedremo come muoverci. Certamente, con questo cambiamento climatico, la frequenza di eventi, devono trovare un meccanismo di concorso. E su questo sono state fatte delle valutazioni. Noi abbiamo delle forme assicurative già collaudate, come volontarietà. Qui siamo al G7 Agricoltura – conclude -. Il sistema agricolo da anni è un sistema di assicurazione con il concorso dello Stato rilevante. Può essere una base di partenza”.