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Cronaca

Ars boccia a voto segreto riforma ex province e sposta il voto a dicembre

di Antonella Mulè -





Stroncato con il voto segreto il disegno di legge di riforma delle ex province siciliane. Un emendamento-stralcio sposta il voto da ottobre ad una data di dicembre, con elezioni di secondo livello come previsto dalla legge Delrio.

A scrutinio segreto, l’Ars ha approvato mercoledì scorso un emendamento delle opposizioni che ha soppresso l’articolo 1 del ddl sulle ex province “Modifiche alla legge regionale 4 agosto 2015, n. 15” (n. 738 Stralcio 1/A). Dopo il voto, il presidente Nuccio Di Paola ha convocato la capigruppo e al ritorno in Aula ha annunciato la ripresa della discussione nella sessione autunnale.
La prossima seduta di Sala d’Ercole si terrà martedì 6 agosto, alle 15.

“La nuova bocciatura della riforma sulle ex Province, per come l’aveva concepita il centrodestra, è la prova delle faide all’interno di questa rissosa maggioranza, dove ognuno va per la sua strada. Ogni volta che si va al voto segreto sono dolori per l’esecutivo, a riprova del fatto che dentro la maggioranza il clima è tutt’altro che disteso e che parecchi deputati che dovrebbero sostenere Schifani non aspettano altro che la prima occasione utile per togliersi qualche sassolino dalle scarpe”. Così il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca.

“Avevamo chiesto – continua – di votare solo la data delle elezioni di secondo livello per consentire agli enti intermedi di avere finalmente una governance politica, eletta, seppur indirettamente, per chiudere finalmente l’eterna stagione dei commissari e non di stravolgere la normativa. E invece il centrodestra ha mostrato tutta la sua arroganza, incassando una nuova sonora bocciatura sulle ex Province dopo quella di febbraio. La maggioranza è andata sotto per un voto e l’assenza di Schifani nei fatti è stata determinante per le sorti del provvedimento. Speriamo, almeno, che questo gli serva da lezione e gli faccia trovare in futuro più spesso la strada per sala d’Ercole”.

“Ancora una volta, il governo non ha ottenuto la maggioranza nella votazione, dimostrando una preoccupante mancanza di sostegno e di capacità nella gestione delle criticità amministrative. In aula è arrivato un testo che non ha messo d’accordo neanche i componenti del governo”. Così il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca commentando il voto d’Aula che ha bocciato il ddl sulle ex province.

“Le criticità e le contraddizioni nel testo erano talmente evidenti che anche la maggioranza non l’ha voluta – aggiunge – A questo punto il governo si faccia una domanda. Noi abbiamo la risposta. Troppo spesso la maggioranza è arrivata in questa aula senza una visione comune e strategica”.

“Sulle ex province il governo Schifani ha portato a casa l’ennesima figuraccia. Un ddl che nelle intenzioni doveva servire anche a moltiplicare le poltrone ed i costi, ma che è stato affossato grazie all’azione del Pd e delle opposizioni. Ancora una volta sono state smascherate le contraddizioni interne alla maggioranza”. Così Michele Catanzaro capogruppo del Pd all’Ars. “Lo avevamo detto e lo ribadiamo – continua – nessuno pensi di provare ancora ad inserire norme in contrasto con quanto previsto dalla legge Delrio, al momento la strada percorribile è quella delle elezioni di secondo livello nelle città metropolitane e nei liberi consorzi sulla base di quanto previsto dalla normativa nazionale”.

“Ha vinto il buon senso con una presa di coscienza su un possibile impianto di legge inaccettabile. Andare poi sotto col voto segreto, già dopo la lettura del primo articolo, evidenzia ancora una volta tutte le difficoltà dell’attuale maggioranza di governo guidata da Schifani”. Così il vicepresidente del gruppo Pd all’Ars Mario Giambona. “La proposta di modifica del disegno di legge presentato dalla maggioranza Schifani era assolutamente inammissibile perché prevedeva il ripristino di alcune norme che sono già state oggetto di impugnativa da parte del Consiglio dei Ministri nel 2016 – aggiunge – Su tutte ci sono quelle relative alla reintroduzione della giunta o all’inserimento di rimborsi spese per i consiglieri provinciali e per i componenti della giunta”. L’auspicio è quello di “poter andare subito al voto con l’attuale impianto della legge Delrio. Questo – conclude il deputato dem -permetterà di dare una governance alle province siciliane e garantire così i servizi che la maggioranza di centrodestra non ha finora assicurato ai siciliani, come strade e scuole”.