Altavilla Milicia, i messaggi del 16enne “ci sono i demoni in casa”
Liceo artistico Guttuso di Bagheria, la scuola che frequentava Kevin, il sedicenne ucciso dal padre ad Altavilla Milicia. Volti tristi, quasi nessuno dei compagni di Kevin vuole parlare. I cancelli restano chiusi, dalle sbarre si scorge una ragazza che piange e viene consolata da un’amica. La mattanza di Altavilla Milicia arriva fino ai banchi di scuola di un liceo dove l’arte e i colori devono scandire le giornate degli studenti.
E invece no, la morte assurda di Kevin ha sconvolto e strapazzato tutti. “Kevin era un ragazzo molto bravo – dice Maria Rita Chisesi, la dirigente scolastica del liceo artistico “Renato Guttuso” di Bagheria – era costante nello studio e molto attivo anche in occasione delle giornate di Open Day organizzate per far conoscere il nostro lavoro. Lo scorso maggio aveva partecipato a “Collettiva Politecnia” a villa San Cataldo, a Bagheria. Un evento, patrocinato dall’assessorato alla Cultura del Comune e organizzato dall’associazione culturale “Giuseppe Bagnera”, con l’esposizione di diverse opere pittoriche tra cui proprio quella di Kevin. Non posso credere a cosa è successo – racconta commossa la preside – adesso dobbiamo sostenere la ragazza. I compagni di classe sono distrutti. A scuola piangono tutti. Hanno chiesto di annullare tutte le feste di Carnevale perché non se la sentono di fare nulla”. Il liceo Guttuso è frequentato anche dalla sorella di Kevin, unica superstite della strage di Altavilla Milicia. I due ragazzi erano assenti da scuola da lunedì scorso: “Gli insegnanti, dopo alcuni giorni, avevano chiamato a casa – aggiunge la dirigente – e i due alunni avevano detto che stavano male. Con l’influenza di questo periodo non ci siamo allarmati. Del resto, i due alunni hanno sempre frequentato regolarmente. Sono sempre stati molto attivi e con buoni risultati scolastici”. Intanto suona la sirena a scuola, dà inizio ad un minuto di raccoglimento per i due fratelli e la mamma uccisa dalla ferocia inaudita del muratore. Nessuno se la sente di parlare, un compagno di Kevin dice: “Non ha mai fatto trapelare disagio, mi parlava che voleva un giorno andarsene dalla Sicilia per fare l’artista fuori dall’Italia. Non parlava mai del padre, era invece molto legato a sua sorella”.
Al liceo artistico Renato Guttuso di Bagheria c’è però chi racconta di avere ricevuto alcuni messaggi inquietanti da Kevin.
In particolare, è un amico a leggere l’ultimo messaggio ricevuto dal ragazzo, il 4 febbraio, pochi giorni prima del massacro che gli inquirenti stanno ancora cercando di ricostruire. “Kevin scriveva che il suo fratellino di cinque anni gli diceva che c’erano i demoni in casa – racconta il compagno di scuola -. Demoni che avrebbero ucciso e distrutto la loro famiglia. Mi aveva anche detto che erano entrate in casa due persone che, se non sbaglio, venivano chiamate fratelli di Dio”. Sul banco del sedicenne è stato depositato un mazzo di fiori. “Un bel gesto – dice la vicepreside Anna Maria Mirabile – i ragazzi piangono e non sappiamo cosa dire, perché anche noi come loro siamo sconvolti. L’unica cosa da fare è salvare adesso la ragazza, recuperarla mentalmente e aiutarla a passare questo momento, anche se sarà molto dura”. Un messaggio l’ha voluto mandare anche Filippo Tripoli, sindaco di Bagheria: “Una tragedia, il silenzio è l’unica cosa che può servire, silenzio e riflessione – ha detto -. Tutti dobbiamo interrogarci sulle nostre solitudini. Tutti, tutti dovremmo capire verso dove stiamo andando”. “Insieme a te è volato in cielo un pezzo del nostro cuore, continueremo a vivere con gioia sicuri che un giorno ci ritroveremo. Ciao Kevin”, è invece il testo di un commovente biglietto scritto dai compagni dello studente ucciso. Per ricordare il ragazzo ucciso, il professore Giacomo Sciortino ha anche realizzato un ritratto. È una giornata triste al liceo Guttuso ad e nemmeno i colori dell’arte possono cambiarla.
Domani gli studenti del Guttuso non parteciperanno alla sfilata di Carnevale prevista per le vie della città.