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Attualità

Sindaco di Delia (Caltanissetta), aggredito con un coltello

di Dora Di Cara -





Aggredito sindaco di Delia Gianfilippo Bancheri da un precario armato di coltello, mentre si trovava nell’ufficio protocollo del Comune del nisseno.
L’uomo avrebbe puntato il coltello alla gola del primo cittadino che ha però reagito procurandosi una ferita al dito. Alla base del gesto sembra ci sia il mancato accredito del bonus spesa.

Solidarietà al sindaco è stata espressa dal presidente e dal segretario di Anci Sicilia Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano: “Si tratta dell’ennesimo e gravissimo atto intimidatorio nei confronti di un sindaco che con grande impegno e abnegazione svolge quotidianamente e fra mille difficoltà il difficile ruolo di amministratore nella propria comunità locale”.

“Il caso del sindaco di Delia, Gianfilippo Bancheri, aggredito da un uomo con problemi psicologici, che chiedeva l’accredito di un bonus spesa, non può essere affrontato solo con misure di sicurezza, che di fatto non risolvono il problema alla radice”. Così Monica Genovese, segretaria Fp Cgil Sicilia e Funzione pubblica di Caltanissetta, che sottolinea “come l’episodio riapra seriamente la questione sulla spesa dei Comuni per i servizi sociali. Il tema centrale è rappresentato dalla insufficienza delle risorse sia finanziarie che umane deputate a erogare queste prestazioni, a fronte di una povertà strutturale”. Lo scenario delineato dai numeri è inequivocabile: la spesa dei servizi sociali al Nord è superiore quasi tre volte rispetto al Sud e Isole (197 euro pro capite contro gli 86) e addirittura guardando alla spesa per il contrasto alla povertà, si registra al Sud e nelle Isole una spesa di 15 euro pro capite contro i 30 della media nazionale.

“Tutto questo nonostante al Sud ci sia la più alta percentuale di famiglie che vivono in povertà assoluta – prosegue Genovese -. Inoltre, nonostante la legge di bilancio 2021 abbia definito i Leps (Livelli essenziali di prestazioni sociali) per i quali è stato stabilito anche un rapporto minimo tra assistenti sociali e popolazione residente, nella nostra Regione questo rapporto è nettamente deficitario. Registriamo – conclude Genovese – un numero di assistenti sociali e operatori sociali inferiore ai reali bisogni dei territori, con diverse decine di assistenti sociali ancora in attesa di stabilizzazione”.