Siccità. Tosi (Fi): “Acquedotti colabrodo”. Dipasquale (Pd): “Musumeci ricordi i suoi 31 progetti bocciati su 31”
“Se in Sicilia l’acqua non arriva ai rubinetti non è solo una questione di siccità e quando le persone arrivano a comprare l’acqua al mercato nero è chiaro che è la Procura a dover intervenire.
La Sicilia, infatti, è una delle regioni con la maggiore dispersione idrica in Italia, a causa di acquedotti fatiscenti, ridotti a un colabrodo. Nonostante ci siano state risorse a disposizione per intervenire, nulla è stato fatto. I cittadini, che hanno dimostrato grande dignità nelle loro proteste, pagano regolarmente tariffe, tasse e imposte legate al ciclo idrico e si trovano di fronte a una situazione insostenibile. La verità è che per decenni, è mancata la manutenzione e non si sono realizzate le infrastrutture necessarie. L’acqua esiste, è sotto terra, ma senza un sistema adeguato di infrastrutture per gestirla, continuerà a disperdersi, creando disagi in tutta la regione”. Così Flavio Tosi, europarlamentare di Forza Italia, a Restart su Rai 3.
“Ministro Musumeci pensi agli oltre 400 milioni di euro persi quando era governatore della Sicilia e da Roma gli bocciarono 31 progetti su 31 per infrastrutture idriche”
“Fa specie vedere che in molti Comuni dell’entroterra siciliano, vista la scarsità di pioggia e d’acqua negli invasi, si sta lavorando per reperire dei silos in modo tale da permettere ai cittadini di non rimanere a secco. Quello della siccità non è un problema recente. Il ministro Musumeci, che oggi striglia la Sicilia, lo sa bene perché durante il suo governo furono presentati 31 progetti per un totale di oltre 400 milioni di euro, e tutti e 31 sono stati bocciati, facendo registrare un totale fallimento”. A dichiararlo è il deputato del Pd all’Assemblea regionale siciliana, Nello Dipasquale, aggiungendo: “Da due anni al governo nazionale c’è la destra, mentre in Sicilia c’è da sette anni e in questo lasso di tempo non sono riusciti a mettere a punto dei progetti seri per mitigare questo enorme problema”.
“La soluzione potrebbero essere i dissalatori che dovrebbero già essere in funzione, ma il governo continua a perdere tempo – conclude il parlamentare dem -. Fortunatamente la stagione estiva è finita e con il calo delle temperature le nostre terre dovrebbero soffrire meno, ma speriamo che in vista della prossima estate il governo si faccia trovare pronto”.