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Agricoltura

Regalbuto (Fdi): “Antoci infanga allevatori Nebrodi”. M5s: “Parole gravissime, Meloni intervenga”

di Redazione -





«Antoci non ha perso la cattiva abitudine di infangare con bugie infondate il proprio territorio, per distruggere un’intera categoria. Noi questo non glielo permetteremo più». Così, in un video postato sui social, Gabriella Regalbuto, responsabile del dipartimento Agricoltura di FdI per la Sicilia orientale.

Giuseppe Antoci, ex presidente del Parco dei Nebordi, è noto per le sue battaglie con cui ha accusato e smascherato la mafia dei Nebrodi per le truffe alla Ue sui pascoli: ogni ettaro di proprietà pubblica affittato con un canone compreso tra i 12 e i 30 euro arrivava a fruttare tra i 300 e i 900 euro di fondi Ue.

Nei giorni scorsi il neo europarlamentare del M5s aveva denunciato pubblicamente il business delle macellazioni clandestine di animali infetti. Fenomeno su cui da anni si allunga l’ombra di Cosa Nostra, come dice lo stesso Antoci.

Regalbuto dice ancora nel video: «Non avendo altri argomenti di cui parlare è tornato alla ribalta ha parlato delle macellazioni clandestine sui Monti Nebrodi – dichiara – e in particolare delle macellazioni clandestine degli animali infetti. Quindi questi professionisti dell’Antimafia si ostinano ancora una volta a parlare di Mafia dei Nebrodi che viene paragonata ai narcotrafficanti. Nulla di più cattivo e infangante per una categoria che ogni giorno lotta contro il pregiudizio e da anni anche con il tempo che non è stato clemente – afferma -. Per troppi anni ha potuto parlare della mafia dei pascoli e della speculazione sui fondi comunitari dei mafiosi dei Nebrodi, non sapendo di cosa stava parlando».

Immediata la replica da Bruxelles da parte della delegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo: “Parole gravissime nei confronti di chi, assieme agli uomini della scorta della Polizia di Stato, ha rischiato la propria vita in un attentato mafioso. Ricordiamo a tutti gli esponenti di Fratelli d’Italia le parole con le quali il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha insignito Giuseppe Antoci dell’onorificenza di Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana: “per la sua coraggiosa determinazione nella difesa della legalità e nel contrasto ai fenomeni mafiosi”. 

(Nella foto: Giuseppe Antoci)

Conte a Meloni: «nessuno prende distanze? Per una dirigente siciliana di Fratelli d’Italia, l’europarlamentare del M5S Giuseppe Antoci ‘si ostina ancora una volta a parlare di mafia dei Nebrodi’ e ‘non ha perso la cattiva abitudine di infangare’ la Sicilia perché denuncia gli interessi della malavita. Chiedo a Fratelli d’Italia: infanga il territorio chi denuncia la mafia o chi attacca le persone che si battono contro le mafie? Si tolgano il cappello davanti ad Antoci, che per le sue battaglie contro i clan ha subito un attentato mafioso, rischiando la vita assieme agli uomini della sua scorta». 

Solidarietà dai parlamentari siciliani del Movimento 5 Stelle: «Le parole contro l’eurodeputato del Movimento 5 Stelle sono inquietanti, perché mettono nel bersaglio l’impegno per la legalità e contro le mafie del nostro collega. Antoci è sempre in prima fila nella lotta contro la criminalità organizzata, e all’interno di questo impegno c’è quindi quello contro il business delle macellazioni clandestine di animali infetti in Sicilia. Attaccarlo per questo significa creare un gravissimo precedente, inaccettabile per un partito che governa il Paese. Chiediamo alla presidente Meloni di intervenire e stigmatizzare questo comportamento molto grave. Ad Antoci va il nostro sostegno«.

«La ‘colpa’ di Antoci sarebbe quella di aver denunciato e di impegnarsi a Bruxelles contro il business delle macellazioni clandestine di animali infetti in Sicilia, un fenomeno pericolosissimo e che sta creando problemi serissimi, che Regalbuto dovrebbe approfondire. A cosa dobbiamo questo attacco improvviso ma diretto e mirato?». Così in una nota i parlamentari siciliani del M5S Valentina D’Orso, capogruppo in commissione Giustizia alla Camera, e Roberto Scarpinato, componente della commissione Giustizia del Senato.