L’ultimo saluto a Vincenzo Agostino: “Mio nonno un guerriero”
Una vita spesa alla ricerca della verità e così dal giorno dell’omicidio di suo figlio Nino e di sua nuora Ida Castelluccio, aveva promesso: “Non mi taglierò la barba fino a quando non saprò la verità sugli assassini e sui mandanti”.
Una verità che non è ancora arrivata del tutto.
Vincenzo Agostino, uno dei simboli della lotta a Cosa nostra, è morto non potendo tagliare la barba, perché anche se è vicina, la verità sulla morte di suo figlio Nino e della nuora non è ancora arrivata.
Nel 2021 il Tribunale di Palermo aveva condannato il boss di Resuttana, Nino Madonia, per il duplice assassinio.
Tuttavia, c’è un procedimento in corso per altri due imputati per la morte del figlio e della nuora, l’ex prefetto Antonio Daloiso e l’ex poliziotto Giovanni Aiello.
Per loro, la sentenza dovrebbe arrivare tra maggio e giugno prossimi.
Ieri è stata aperta la camera ardente alla caserma Lungaro di Palermo; oggi invece si terranno i funerali in cattedrale per l’ultimo saluto alle ore 11.
Nella cappella ci sono le foto degli agenti vittime delle stragi per mano mafiosa e, tra queste, anche quella di Nino ritratto nel giorno del matrimonio assieme alla moglie.
“Quello di dare un ultimo saluto a Vincenzo è il minimo che può fare un palermitano che ha conosciuto la sua storia – ha detto un cittadino in attesa di entrare a rendere il saluto all’uomo – soprattutto chi ha conosciuto la storia di questa città contrassegnata da omicidi stragi e capisce l’ingiustizia che abbiamo vissuto in questi anni senza verità su tanti delitti e tanti omicidi”.
“Il mio ricordo è di un nonno guerriero, un nonno che non ha mai smesso di fino alla fine e che ho accompagnato in tutta Italia in questo percorso di verità giustizia e di lotta” ha invece detto il nipote che, racconta, di non aver mai visto il nonno senza barba.
“Io l’ho detto a mio nonno che avrei continuato a lottare per lui. In questi due giorni abbiamo ricevuto attestati di affetto da ogni parte d’Italia.
Tutto questo fa capire che non sono solo e che la mia famiglia non è sola in questa lotta”.