“Serve un cambio di passo” La campagna delle donne del Consiglio Comunale di Catania
di ANTONINO MARINO
“Avviare una campagna permanente di sensibilizzazione contro la violenza di genere coinvolgendo anche i commercianti; avviare interlocuzioni con le associazioni attive contro la violenza sulle donne, creare punti di aiuto e informazione per il contrasto alla violenza sul modello dei così detti “Punti Viola”; farsi promotore con istituti scolastici, Università, scuole di arti marziali o di difesa personale per la promozione di corsi antiaggressione femminile o di “prima difesa femminile” nelle ore di educazione fisica”.
Le donne del consiglio comunale di Catania chiedono un cambio di passo, chiedono, anzi pretendono, un giro di vite deciso e decisivo sulla sicurezza e, in particolare, sulla violenza di genere. Lo chiedono al primo cittadino di Catania, Enrico Trantino, e all’amministrazione comunale attraverso una mozione che vede Serena Spoto del Mpa come prima firmataria, ma che coinvolge tutte le donne presenti in consiglio comunale.
Una necessità di un cambio di passo in materia di sicurezza che nasce, come si legge nella mozione, dal “recente e gravissimo episodio di violenza sulle donne verificatosi nella città di Catania il 30 gennaio 2023 ha determinato un clima di allarme, aumentando in maniera sensibile la percezione di insicurezza in città”.
In questo senso, si legge ancora nella mozione, “appare opportuno promuovere il contrasto alla violenza di genere con attività specifiche destinate alla popolazione più giovane e dunque tanto nelle scuole che nei luoghi di aggregazione giovanile”.
Ma non è solo di protesta e di richiesta il senso di questa mozione che arriva a pochissimi giorni della celebrazione della festa della donna. Ci sono anche proposte concrete. In particolare si prende a modello il progetto “Punti Viola” che prevede oltre all’organizzazione di banchetti informativi anche la formazione e la presenza sul territorio e di persone adeguatamente formate e facilmente identificabili che possano fornire informazioni ed eventualmente supporto alle donne che si sentono minacciate.
Il progetto citato nella mozione presentata in consiglio comunale è promosso dall’Associazione DONNEXSTRADA” tramite la collaborazione con i gestori dei locali commerciali che aderiscono all’iniziativa.
Le azioni immediate dal gestore del locale commerciale che aderisce ai “Punti viola” sono quelle di far entrare la donna dentro al locale se inseguita ed assicurarsi che il pericolo cessi; chiamare le forze dell’ordine; indirizzare, ove occorre, la vittima alla Casa Sociale delle Donne più vicina (a Catania ne è stata creata una in via Plebiscito); indirizzare la vittima all’ospedale nei paraggi per accertamenti in caso ci sia stata una violenza sessuale”.
In questo senso, si legge ancora nella mozione, per riuscire a mettere in pratica questo progetto “sarebbe opportuno avviare un’interlocuzione con le associazioni che svolgono attività di contrasto alla violenza di genere e di supporto alle donne, i gestori di locali e gli organizzatori di eventi sul territorio cittadino al fine di prevedere una sperimentazione di punti di aiuto, ascolto e informazione basate sul superiore modello”. Non mancano, dunque, le motivazioni alla base di una mozione così ampiamente condivisa.
“Abbiamo deciso di presentare questa mozione – spiega la prima firmataria Serena Spoto – che è stata condivisa da tutte le donne del consiglio comunale, perché spesso il tema della violenza sulle donne viene trattato solo come violenza che avviene all’interno delle mura domestiche. Purtroppo, dopo gli eventi tragici della villa Bellini, ci siamo resi conto, ci siamo svegliati e abbiamo capito che purtroppo Catania non è una città sicura per le donne. Ecco perchè abbiamo deciso di presentare questa mozione perché riteniamo che il consiglio comunale debba fare qualcosa in merito alla sicurezza delle donne”.
La stessa Serena Spoto spiega anche da dove arriva il modello proposto: “La mozione si basa su un progetto che nasce in Spagna e che è stato comunque veicolato anche in Italia. I punti viola sono attività commerciali che diventano dei punti sicuri di approdo per le donne in difficoltà. Una ragazzina, solo per fare un esempio, se viene molestata o insultata per strada mentre cammina, sa perfettamente che ci sono diverse attività commerciali che sono pronte ad accoglierla”.