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Cultura

La mostra Zero Pascal: La rinascita degli oggetti

di Elisa Petrillo -





La città di Catania si è fatta custode di un evento artistico di grande pregio: l’inaugurazione della personale “Zero Pascal dell’artista Paolo Greco, che ha aperto le porte della storica galleria “Carta Bianca” sabato 17 febbraio. Una prima assoluta che ha segnato un successo tangibile e ha sottolineato la profondità del dialogo tra arte e materiale. Denise Sardo, critica d’arte e curatrice, descrive la scena con parole che evocano un’atmosfera quasi mistica: pareti che sussurrano storie secolari, il neon che scolpisce ombre moderne, un giardino selvaggio che respira attraverso i muri. In questo contesto, Greco opera trasfigurando pneumatici e camere d’aria in strumenti musicali dai toni vibranti, un’ode sinestetica agli anni Settanta, un’epoca di ribellione sonora che ora trova un nuovo palcoscenico. “Zero Pascal” evoca la quiete dopo la tempesta, un silenzio che racchiude un potenziale di rinascita. Il Pascal, misura della pressione, è qui ridotto a zero, trasformando l’oggetto da parte meccanica a protagonista di una narrazione estetica libera da ogni costrizione, una tela per un’arte che si espande oltre i confini convenzionali. L’artista con questa esposizione, si pone come un architetto di vuoti creativi, esplorando il concetto di pressione in maniera innovativa. Le sue opere sono il frutto di una ricerca meticolosa e di un’esplorazione ardita della forma, del colore e della materia. La scelta dei materiali, lontana dall’essere casuale, diventa un linguaggio artistico distintivo che parla di trasformazione e rivelazione. La sua capacità risiede nel riuscire a reinterpretare gli oggetti quotidiani in chiave artistica, liberandoli dai loro ruoli tradizionali e assegnando loro nuove identità cariche di significato. La mostra “Zero Pascal” è un’esplosione di creatività e una dichiarazione potente che ha scosso le aspettative convenzionali, invitando il pubblico a contemplare la metamorfosi dell’oggetto e il suo superamento verso nuove forme di esistenza. Paolo Greco ha espresso la sua soddisfazione: “Con “Zero Pascal”, la galleria Carta Bianca di Catania si è fatta spazio dell’imponderabile, dove il pneumatico cessa di essere semplice materia per diventare messaggio, e dove l’arte si afferma come una voce coraggiosa nella narrazione contemporanea. La mostra rappresenta non solo un culmine creativo ma anche un manifesto personale. Ho trasformato il pneumatico per esplorare il concetto di vuoto e nuovo potenziale. Questo processo è una dichiarazione d’intenti, una emancipazione dal pensiero convenzionale. Il mio lavoro invita a riflettere sulla liberazione degli oggetti dalle loro funzioni, per scoprire un’estetica e un significato nuovi. L’oggetto tecnico perde la sua identità originaria e diventa portatore di un messaggio: una testimonianza visiva del potere trasformativo dell’arte e della creatività. Nel lasciar andare la sua funzione tecnica, il pneumatico diventa simbolo di un’esplorazione più ampia, quella dell’innovazione artistica che sfida e ridefinisce continuamente se stessa”. Paolo Greco, artista autodidatta, ha sviluppato una personale poetica attraverso un lungo percorso di ricerca, nel quale l’arte ha determinato, in età matura, una condizione di rinnovamento spirituale e materiale. Il Cinema e la cultura “on the road”, gli anni Sessanta e le neoavanguardie, di derivazione new dada, il Nouveau Realisme e la Pop Art lo hanno condotto ad esplorare la relazione con il mondo interiore ed esteriore, per affermare il valore di un’arte fatta di riuso ed assemblaggio che gli permette di riflettere sui nostri consumi, metafora dei nostri eccess. La mostra è curata da Francesco Rovella, da 26 anni direttore della galleria.