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Cronaca

I misteri della strage di Altavilla tra esorcismi e sette religiose

di Marco Gullà -





Sulla strada che porta alla casa degli orrori ad Altavilla Milicia dove si è consumata la mattanza della famiglia Barreca, ci sono solamente troupe televisive. Qualche curioso arriva da zone limitrofe per osservare da vicino la villa dove Giovanni Barreca, il muratore 54enne, ha strangolato con delle catene i suoi figli e fatto a pezzi la moglie, per poi darle fuoco. Un carabiniere che presidia la zona è stato all’interno della casa e ci dice: “Non ho mai visto nulla di simile. Come un film horror, stavo per piangere”. Sulla strage di Altavilla prosegue il lavoro degli investigatori: rilievi su rilievi, come un puzzle si prova a ricostruire quanto successo. Fondamentale sarà la testimonianza dell’unica sopravvissuta, la ragazza 17enne ancora sotto choc per aver perso la sua famiglia. Gli interrogativi sono diversi: perché la giovane è stata risparmiata? Quando è iniziato tutto? Dubbi che potrebbero essere fugati dalle parole della ragazza. Nella casa si è svolto prima un esorcismo. I due figli, morti strangolati, sono stati trovati a letto. Uno dei due era legato con una catena. I resti della moglie erano sepolti in giardino e bruciati. Ad aiutare Barreca, anche Sabrina Fina e Massimo Carandente, di 41 e 50 anni. Sono originari del Napoletano, ma vivono a Palermo. Avrebbero partecipato al massacro avvenuto nella villetta di Altavilla Milicia. L’accusa è per tutti e tre la stessa: omicidio plurimo e soppressione di cadavere. La coppia di amici avrebbe conosciuto Barreca durante gli incontri di preghiera in una chiesa evangelica. Da lì è iniziato un rapporto scandito dal fanatismo religioso. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, i due avrebbero ispirato il carnefice e partecipato materialmente al delitto.
Nei post sui loro profili Facebook traspare la loro ossessione: “Non importa se ti giudicano. Sappi che tu sei la/il figlia/o del GRANDE Giudice Dio Onnipotente!!! Chi ha orecchi oda!!! Il Signore Cristo Gesù benedica grandemente te e la tua famiglia”. Post di contenuto religioso alternati, soprattutto dalla donna, con la promozione di tisane, integratori e prodotti per la cura e il benessere del corpo. Un fanatismo religioso legato anche ad una sorta di “santone” barese di nome Roberto Amatulli. Sul suo profilo Facebook si autoproclama “ministro di cristo Gesù ripieno dello Spirito Santo”, predica tramite i social dove ha circa 5mila follower. Esorcismi, battesimi, video con tante visualizzazioni in cui gli utenti il più delle volte commentano con “amen”. Una religione nella religione, sfaccettature da setta che Barreca assieme alla coppia stavano mettendo in atto nella villa di Altavilla Milicia.
Gli inquirenti cercano di capire se dietro il movente del massacro possa celarsi la pratica appunto di una setta. Molte chiese evangeliche, intanto, prendono le distanze: “È con grande dolore e compassione che ci rivolgiamo a voi oggi, di fronte a un evento tragico che ha colpito profondamente la nostra comunità – si legge in una nota della Chiesa Evangelica Apostolica ‘Dio è fedele’ di Altavilla Milicia – siamo scossi e rattristati per la perdita di vite innocenti e per l’orrore di un atto così violento. Non possiamo giustificare né comprendere gli atti di violenza che hanno portato a questa terribile tragedia”. Barreca, ossessionato dalla fede per Gesù, aveva iniziato ad “evangelizzarsi” nel 2019: “Mi chiamarono e mi dissero che volevano intraprendere questo percorso – racconta Christian Violante, missionario – ci siamo visti diverse volte, abbiamo anche pranzato assieme. Questo fatto mi sconvolge, mai avrei pensato che Giovanni potesse fare una cosa del genere. Noi evangelici non siamo così. Non diceva mai una parola fuori posto, mai un gesto inconsulto, sempre posato e educato. La coppia amica? Non li conoscevo. Sapevo che poi sono andati a vivere a Novara e abbiamo perso i contatti. Se hanno conosciuto altre persone che hanno scaturito tutto quello che è successo non lo so, ma siamo molto addolorati”.