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Cronaca

Dodici furti in case nel Catanese, sgominata banda di ladri

Il provvedimento restrittivo prevede la detenzione in carcere per cinque persone

di Redazione -




Una banda sospettata di aver perpetrato dodici furti in abitazioni nel territorio del Catanese, nel periodo compreso tra aprile 2019 e dicembre 2021, è stata smantellata dalle forze dell’ordine, nello specifico dai carabinieri del comando provinciale del capoluogo etneo. L’azione coinvolge oltre 100 militari dell’Arma, con il supporto di reparti specializzati, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari nei confronti di nove indagati, accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio.

Il provvedimento restrittivo prevede la detenzione in carcere per cinque persone, gli arresti domiciliari per uno degli indagati, l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per un altro, e due misure cautelari di obbligo di dimora e permanenza in casa durante le ore notturne. I risultati delle indagini condotte nell’ambito dell’operazione ‘Gioiello’ hanno anche portato alla luce i canali utilizzati per la ricettazione degli oggetti rubati, principalmente costituiti da oggetti preziosi e monili in oro. Tale operazione di ricettazione era facilitata dalla complicità di due fratelli, titolari di una gioielleria a Catania, entrambi coinvolti nell’ordinanza di custodia cautelare. Questi individui si occupavano di “ripulire” la refurtiva, eliminando eventuali pietre o inserti non desiderati, al fine di rendere più difficile il riconoscimento da parte delle vittime.I dodici furti contestati sembrano essere stati perpetrati in diverse località, con cinque a San Giovanni La Punta, uno a Gravina di Catania, e due ciascuno nei comuni di Catania, Tremestieri Etneo e Sant’Agata Li Battiati. Le indagini hanno individuato il presunto capo della banda nel 37enne catanese Carmelo Passalacqua. Durante gli interrogatori, è emerso che gli oggetti preziosi e i monili in oro venivano ricettati presso la gioielleria gestita dai fratelli Vincenzo e Grazia Salamone, di 72 e 79 anni. L’inchiesta ha preso avvio da un furto avvenuto il 5 giugno 2021, con i carabinieri che, grazie a un testimone, hanno identificato i membri della banda. Il coinvolgimento dei ricettatori è emerso in seguito, quando è stato possibile collegare la refurtiva alla gioielleria gestita dai fratelli Salamone. Complessivamente, gli indagati sono accusati di aver perpetrato i furti per un guadagno stimato di circa 120.000 euro, provenienti dalla vendita degli oggetti trafugati, tra cui monili in oro, borse griffate, zaini, televisori e computer portatili.Il 20 dicembre 2021, in seguito a un furto in un appartamento, quattro degli indagati sono stati arrestati in flagranza con il ritrovamento della refurtiva e attrezzi per lo scasso. Carmelo Silvestri Passalacqua, Pasquale Scuderi, Massimo Luigi Sturniolo ed Emanuele Zappalà sono stati condotti in carcere. Per Vincenzo Salamone, è stata disposta la misura degli arresti domiciliari, mentre per sua sorella Grazia è stato imposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e di permanenza in casa durante le ore notturne. Paolo Carmelo Di Guardo, 30 anni, e Claudio Tosto, 41, sono soggetti alla misura cautelare dell’obbligo di dimora e permanenza in casa durante le ore notturne.