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Attualità

A quasi 60 dal sisma del ’68, nei paesi della Valle del Belìce al via la bonifica dell’amianto

di Francesca Gallo -





Al via a Montevago, in provincia di Agrigento, gli interventi di bonifica ambientale con la rimozione dell’amianto residuo delle baraccopoli post-terremoto del 1968. I lavori, iniziati dal Villaggio Trieste, dove interesseranno 12 abitazioni, proseguiranno successivamente nei Villaggi Tempo e Bergamo, con la bonifica di ulteriori 44 insediamenti temporanei nati conseguentemente al violento sisma di magnitudo 6.4 che tra il 14 e 15 gennaio del ‘68 colpì la Sicilia occidentale, danneggiando gravemente numerosi centri abitati e causando oltre 370 vittime, circa 1.000 feriti e oltre 90.000 sfollati.

 A distanza di quasi 60 anni le sagome di quegli alloggi di fortuna, nel territorio della Valle del Belìce, sono ancora una ferita aperta, un filo sottile che collega la memoria collettiva a quel tragico evento calamitoso. Oggi, finalmente, la rimozione e lo smaltimento delle fibre di amianto e dell’eternit presenti nelle baracche dismesse, a segnare un passaggio decisivo nella riqualificazione del territorio.

“È un momento storico – dichiara oggi il sindaco di Montevago, Margherita La Rocca Ruvolo – questo intervento che finalmente consentirà, dopo anni di battaglie per ottenere i finanziamenti, la bonifica dell’amianto e la riqualificazione delle aree urbane dei villaggi storici, è un passo importante per la tutela della salute pubblica di Montevago. Con questi lavori, che si aggiungono ai numerosi interventi già svolti per la rigenerazione urbana, la nostra comunità – aggiunge – compie un ulteriore passo verso un modello di sviluppo sostenibile e rispettoso dell’ambiente, restituendo ai cittadini spazi più sicuri e decorosi”.

L’intervento, dal valore complessivo di 1.229.722,43 euro, è finanziato dalla Regione con risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione nell’ambito del 2021-2027. L’impresa esecutrice è la Geos srl di Patti.

E mentre a Montevago la bonifica dall’amianto è già partita, nell’adiacente Santa Margherita di Belìce è stato di recente firmato il contratto tra il Comune e la ditta aggiudicataria, la Castrovinci Costruzioni Srl incaricata dell’intervento, con lavori che inizieranno entro fine 2025 e che porteranno alla bonifica completa dell’area e all’eliminazione definitiva dei materiali pericolosi ancora presenti.

L’amministrazione comunale margheritese ringrazia l’ufficio contratti e l’ufficio tecnico per aver curato le procedure di gara attraverso la Centrale di Committenza dell’Unione dei Comuni Terre Sicane.

Di un risultato atteso e inseguito da tempo, parla il Sindaco di Santa Margherita, Gaspare Viola: – “la bonifica e lo smaltimento dell’amianto è un intervento necessario a tutela della salute pubblica, per il decoro urbano, per la sicurezza dei cittadini e per il risanamento ambientale della nostra città. Un passo concreto verso una Santa Margherita più sicura, pulita e vivibile”.

Nello specifico, all’intervento di bonifica nella “Città del Gattopardo” saranno destinati circa 600 mila euro. Una cifra, tuttavia, non sufficiente per coprire il fabbisogno del territorio, considerate le diverse zone che necessitano d’intervento e che il progetto iniziale (presentato dalle precedenti amministrazioni) era di oltre 2 milioni di euro.

La bonifica dall’amianto nella Valle del Belice è finanziata principalmente da fondi regionali e del Ministero dell’Ambiente: oltre 9 milioni di euro, nel 2021, con fondi FSC 2021/2027, ora parte del FSC 2021/2027. Diversi i progetti già ammessi a finanziamento e in fase di attuazione, concentrati in particolare a Santa Margherita del Belice, Partanna, Santa Ninfa e Vita, mentre altri sono ancora in fase istruttoria, con l’obiettivo di bonificare baraccopoli e discariche abusive.