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Cronaca

Stupro del Foro Italico, spunta un audio che riapre il caso: i legali parlano di “nuove prove”

di Bianca Giunta -





Potrebbe esserci un inatteso colpo di scena nel caso dello stupro di gruppo del Foro Italico di Palermo, uno dei fatti di cronaca più discussi degli ultimi anni. Gli avvocati dei sette giovani già condannati — con pene comprese tra quattro e otto anni di reclusione — annunciano di essere pronti a chiedere la revisione del processo. Al centro delle nuove indagini difensive ci sarebbe un fuorionda registrato durante lo “Sperone Podcast”, a cui la vittima, Asia Vitale, avrebbe partecipato nelle scorse settimane.

Una nuova versione dei fatti

Durante una pausa della trasmissione, la giovane si sarebbe confidata con il conduttore, fornendo — secondo la difesa — una versione diversa dei fatti rispetto a quella raccontata ai giudici. L’audio è ora all’esame di un perito per verificarne autenticità e integrità, prima che venga depositato in procura come presunta “prova determinante”. Gli avvocati sostengono che dal contenuto emergerebbe l’ipotesi di un rapporto consensuale, tesi che tuttavia i tribunali, nelle precedenti sentenze, hanno già escluso con motivazioni nette, parlando di “esplicito dissenso” da parte della vittima.

Asia Vitale, oggi ventunenne, replica invece con fermezza:

«L’unica verità è quella che ho affidato ai giudici»,

ha dichiarato a Repubblica, aggiungendo di non sapere nulla del presunto audio e di voler discutere della questione solo con i propri legali.

Nelle settimane precedenti, la stessa Vitale aveva sorpreso l’opinione pubblica con un appello in favore dei suoi aggressori:

«Non li perdono e non li giustifico — aveva detto — ma credo che possano trovare redenzione, non dentro il carcere, bensì accanto alle loro famiglie».

Parole che molti avevano letto come il segno di un percorso personale di fragilità e di tormento interiore.

La posizione dei condannati

Intanto, resta confermata la posizione dei condannati — Angelo Flores, Christian Maronia, Gabriele Di Trapani, Elio Arnao, Christian Barone, Samuele La Grassa e Riccardo Parrinello — sei dei quali stanno scontando la pena in carcere. Le sentenze descrivono in maniera dettagliata la violenza subita dalla ragazza, filmata con un cellulare e accompagnata da insulti e derisioni.

La giornata di ieri ha aggiunto ulteriori elementi di tensione: la giovane è stata denunciata a Muggiò (Monza) per aver minacciato l’ex fidanzato con un coltello, episodio che ha portato la sua storica legale, Carla Garofalo, a rinunciare alla difesa per “divergenze personali e professionali”.Mentre le difese parlano di una possibile “nuova verità”, Asia Vitale ribadisce la propria: quella riconosciuta nelle sentenze che hanno già fatto giustizia.