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Infrastrutture

Il Ponte sullo stretto viene bloccato ancora una volta: la Corte dei conti evidenzia gravi criticità

di Andrea Scarso -





La Corte dei conti ha espresso una dura valutazione sulla delibera del Cipess relativa al Ponte sullo Stretto di Messina, evidenziando criticità tecniche, economiche e procedurali che mettono in discussione l’intero progetto. Con un documento di cinque pagine, i magistrati contabili hanno sottolineato come manchino elementi essenziali a sostegno delle decisioni prese dal Comitato interministeriale, chiedendo chiarimenti urgenti al governo.

Le osservazioni della Corte dei conti

Secondo la magistratura contabile, la delibera del Cipess appare più come un riepilogo delle attività svolte dagli attori istituzionali coinvolti che come un’analisi approfondita delle risultanze giuridiche e tecniche. In particolare, la Corte ha segnalato:

  • difetti di motivazione nelle valutazioni a supporto della delibera;
  • problemi procedurali legati alla trasmissione degli atti, in alcuni casi inviati tramite semplici link senza formale acquisizione;
  • incertezze sul piano economico-finanziario, con differenze tra le stime della società KPMG e quelle approvate dal Cipess;
  • dubbi sulle previsioni di traffico e sul piano tariffario, affidati a consulenze esterne senza adeguata giustificazione del metodo adottato.

La Corte ha inoltre chiesto chiarimenti sul rapporto con la Commissione europea, dopo le segnalazioni di possibili interlocuzioni avviate da Roma lo scorso giugno.

Le reazioni politiche

Durissima la presa di posizione del Partito Democratico. Il capogruppo alla Camera Anthony Barbagallo e il vicepresidente della commissione Trasporti Andrea Casu hanno parlato di “sonora bocciatura” che mette a rischio la sostenibilità del progetto:

“Non si tratta di un passaggio formale – dichiarano – ma di un giudizio che conferma tutte le criticità già denunciate, dalla sostenibilità economica al rispetto delle norme UE. Il Parlamento deve essere informato punto per punto con la massima trasparenza”.

I due esponenti dem annunciano una serie di interrogazioni parlamentari per chiedere spiegazioni al governo e al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, da sempre tra i principali promotori dell’opera.

Salvini: “Pronti a partire in autunno”

Solo pochi giorni fa, il vicepremier Salvini aveva ribadito la volontà di avviare i cantieri entro ottobre, condizionando l’avvio dei lavori al via libera della stessa Corte dei conti. La bocciatura odierna rappresenta quindi un duro colpo per l’esecutivo, che si trova ora costretto a rispondere a una lunga serie di richieste entro 20 giorni, pena la possibilità per la magistratura contabile di decidere “allo stato degli atti”.

Il Ponte sullo stretto è sempre più in bilico

Il Ponte sullo Stretto torna così al centro di uno scontro istituzionale che rischia di rallentare ulteriormente l’iter. La Corte dei conti chiede chiarezza non solo sugli aspetti finanziari, ma anche sulle motivazioni di interesse pubblico e ambientale alla base della scelta del governo. Un passaggio che, di fatto, rimette in discussione l’intera legittimità della delibera Cipess e la solidità del progetto stesso.

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