Eruzione Etna: nuova attività dai crateri sommitali e colate laviche verso sud-ovest
L’Etna torna in eruzione. La bocca effusiva a quota 2.980 metri ha ripreso a rilasciare lava che scorre verso sud-ovest. Anche le aperture a 3.100 e 3.200 metri restano attive e alimentano campi lavici sul versante meridionale del Cratere di Sud-Est. I flussi si ramificano in più bracci, diretti sia a sud sia a sud-ovest.
Stromboliane ed emissioni di cenere
Il Cratere di Sud-Est non smette di produrre esplosioni stromboliane. I lanci di materiale piroclastico superano l’orlo craterico e ricadono lungo i fianchi del vulcano. Si registrano anche sporadiche emissioni di cenere, ma i venti in quota disperdono rapidamente le nubi. Al momento non ci sono rischi per i centri abitati.
I dati dell’Ingv: tremore in crescita
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) ha rilevato un aumento del tremore vulcanico. Dopo una fase di calo, l’ampiezza media è tornata a crescere intorno alle 23:30 di ieri sera. I valori si mantengono su livelli elevati, coerenti con la ripresa dell’attività effusiva che caratterizza l’attuale eruzione Etna.
Escursionisti monitorati e sicurezza sul vulcano
Il Corpo Forestale regionale ha effettuato un sopralluogo sul nuovo sentiero dell’Etna Sud. Il percorso è stato progettato per non attraversare aree a rischio e gli escursionisti hanno seguito le guide autorizzate. Il controllo ha confermato il rispetto delle regole nella cosiddetta “zona gialla”. Tuttavia tre persone sono state sorprese vicino alla colata lavica senza accompagnatori e identificate dalle autorità.
L’attuale eruzione dell’Etna mostra ancora una volta la vitalità del vulcano più alto d’Europa. Il fenomeno continua a essere sotto stretto monitoraggio dell’Ingv e delle autorità locali. Lo spettacolo naturale richiama turisti da tutto il mondo, ma il rispetto delle regole di sicurezza resta fondamentale.