Ponte sullo Stretto, Brunetta: “Hub strategico per l’Italia e per l’Europa”. Intanto firmato il contratto
Renato Brunetta, presidente del CNEL, torna a sottolineare il valore del Ponte sullo Stretto di Messina, definendolo non solo un’infrastruttura nazionale ma “una grande occasione europea”.
In un editoriale pubblicato sul Corriere della Sera insieme a Paolo Costa, Brunetta evidenzia come l’opera possa consentire all’Italia e all’Europa di “proiettarsi nel Mediterraneo, al momento giusto, e di riposizionare il baricentro della crescita europea verso Sud”.
Un passaggio ritenuto cruciale in un contesto internazionale dominato dall’espansione asiatica – “dalla Turchia al Medio Oriente, fino all’India e alla Cina” – e dai futuri rapporti con l’Africa.
Brunetta insiste sul concetto di continuità territoriale: la Sicilia e il Mezzogiorno potranno beneficiare di nuove opportunità logistiche e produttive. “Anche i porti siciliani, come Palermo, Catania e Augusta, potranno candidarsi quali hub strategici nelle catene Asia-Europa”, scrive, ipotizzando anche che molte imprese manifatturiere italiane potrebbero trasferire in Sicilia produzioni destinate ai mercati emergenti del Mediterraneo orientale e meridionale.
“Il Ponte – conclude – non produrrà da solo tutto questo, ma lo renderà possibile, contribuendo allo sviluppo del Mezzogiorno ben oltre quanto si fosse immaginato nei lunghi anni di gestazione del progetto. È un’infrastruttura europea, catalizzatore di riequilibrio e crescita per l’intero Continente. Dovremmo esserne orgogliosi”.
Firmato il contratto tra la società Stretto di Messina e il consorzio Eurolink per la costruzione del ponte sullo stretto. Il cosiddetto “atto aggiuntivo” è stato concordato nei giorni scorsi, e prevede penali per la parte pubblica in caso di non rispetto dell’impegno a realizzare l’opera (con cifre che potrebbero arrivare a superare il miliardo di euro), ma anche per i privati.