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Gino Cecchettin a Sciacca per campagna “E domani non sarò io” contro le violenze sulle donne

di Francesca Gallo -





Incontro con Gino Cecchettin nell’ambito della campagna di sensibilizzazione “E domani non sarò io” promossa dal Comune di Sciacca per la Giornata Internazionale contro le violenze sulle donne .

In una Sala Abruzzo del complesso monumentale Fazello, gremita all’inverosimile, Sciacca accoglie con spiccato senso di coinvolgimento, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Gino Cecchettin, il padre coraggio che, ad un anno dalla perdita della figlia Giulia, vittima di femminicidio, scegliendo di non restare in silenzio, trova la forza e le parole per scrivere un libro che intitola,”Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia”, edito da Rizzoli.

All’autore, in un’intervista per L’Identità Sicilia, chiediamo: Quando matura l’idea di portare avanti questo progetto dedicato alla memoria della figlia Giulia?

“Sostanzialmente – dichiara Gino Cecchettin – quando ho capito che potevo vivere Giulia raccontandone le gesta e questo la faceva sentire vicino a me. Spinto dal fatto che scrivere un libro rappresenta un’opportunità unica di creare qualcosa di valore. Qualcosa che mi consente di impegnarmi nel sociale, forse per la prima volta in vita mia, per dar vita a qualcosa di veramente grande”. 

E’ una lunga lettera, scritta insieme a Marco Franzoso, in cui Gino Cecchettin ripercorre la sua storia di padre, i giorni della gioia e quelli del dolore. 

Un libro in cui rivolge un appello potente alle famiglie, alle scuole, alle istituzioni, chiamate ad interrogarsi sugli esiti più efferati di una cultura patriarcale che ancora ci riguarda. Un libro in cui esorta ad ascoltare le giovani e i giovani della società moderna, ad aiutarli a contrastare ogni forma di violenza di genere, insieme. 

Un libro che diventa strumento di riflessione e sensibilizzazione nei diversi momenti di incontro, come quello odierno a Sciacca, che ha richiamato una vasta platea di studenti del territorio. Quali messaggi rivolge loro?

“Il messaggio fondamentale è quello che si ispira alla vita di Giulia: una ragazza che studia, disegna, sogna di vivere in una brughiera, colleziona scatole e regala sorrisi dolcissimi. Il mio messaggio – dice – è quello di dare sfogo alle emozioni positive e di non lasciarsi sopraffare da quelle negative, è ciò che fa la differenza tra una vita vissuta pienamente e una vita di astio, rabbia e stress. E’ il messaggio, indirizzato a giovani e meno giovani, chiamati a saper riconoscere la scelta da compiere e da cui tutto dipende”.

Giulia è la figlia ideale che ama la vita e il prossimo. Poi una sera scompare, inghiottita da una morte assurda: uccisa da colui che diceva di amarla. E’ un dolore atroce, devastante, il peggiore che possa capitare ad un genitore e che ha spinto Gino Cecchettin ad impegnarsi nella costruzione di progetti per combattere ogni forma di violenza. 

La sua testimonianza di genitore e padre ferito, racchiusa nel libro in memoria di Giulia, è parte di un progetto più ampio a sostegno delle vittime di violenza di genere. I proventi andranno a sostegno della neonata Fondazione Giulia Cecchettin.

“Si, è un percorso che è appena iniziato, con qualche risultato già raggiunto. Purtroppo, però, le cronache quotidiane ci dicono che c’è ancora tanto da fare. Non ci fermeremo nel portare avanti questo progetto di sensibilizzazione – afferma Gino Cecchettin – affinchè le generazioni future possano davvero godere di una vera parità e pari dignità di genere.

Ho scritto questo libro perchè vorrei che non succedesse ad altri quello che è capitato alla mia famiglia. E se le mie domande o i miei pensieri dovessero salvare o aiutare anche una sola persona, avrei compiuto quacosa di importante e di utile”.  

L’incontro con Gino Cecchettin, organizzato dalla Libreria Mondadori e moderato dalla pscoterapeuta Maria Grazia Bonsignore, si inserisce nell’ambito della campagna di sensibilizzazione, denominata “E domani non sarò io”, promossa dal Comune di Sciacca e dal Distretto Socio Sanitario 7, in collaborazione con scuole, librerie, associazioni culturali, attraverso una serie di eventi, tra convegni, teatro, danza, ed istallazioni artistiche, che vedono coinvolti adulti e giovani per riflettere e agire contro le violenze di genere. 

“E domani non sarò io” trae spunto dal cartello di una giovane manifestante ed esprime forte la volontà di intervenire nella sfera educativa della nostra comunità sociale, per risolvere conflitti di genere e le discriminazioni – commenta l’assessore alla Famiglia e alle Politiche Sociali del Comune di Sciacca, Agnese Sinagra. Si parte da una fase di analisi, di riflessione, di presa di coscienza, da parte di tutti per mettere a punto soluzioni, strumenti, azioni adeguate per contrastare un fenomeno drammatico”.

Non una giornata, ma una settimana di iniziative, tra cui   un’istallazione artistica nell’atrio superiore del Palazzo comunale, dal titolo “Un posto vuoto” e un’altra in programma il 24 e il 25 novembre, in piazza don Minzoni, davanti alla basilica di Maria Santissima del Soccorso, dal titolo “L’amore tradito”, a cura dell’associazione Sciacca Experience, che vedrà esposte opere ad uncinetto realizzate dal gruppo uncinettiste “Carizzi d’amuri” per ricordare tutte le donne morte per mano di un amore tradito da una violenza inaudita.

Lunedì, 25 novembre, nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, in programma  quattro iniziative: l’inaugurazione di una panchina rossa di fronte al Palazzo di Giustizia di Sciacca; a seguire un incontro dal titolo “L’Urlo del silenzio, riflessioni e testimonianze” con  rappresentanti del Comune, dell’Asp di Agrigento, dello Sportello Antiviolenza, della Procura della Repubblica, della compagnia dei Carabinieri e del Commissariato di Polizia. 

Nel pomeriggio un convegno sulle pari opportunità, da prospettive multidisciplinari, organizzato dall’Ordine degli Psicologi e dal Distretto Socio Sanitario 7, con Sciacca Comune capofila e con diversi interventi di rappresentanti istituzionali, psicologi, assistenti sociali e avvocati.

Mentre, al complesso Fazello, avrà luogo lo spettacolo di danza “Il coraggio di Rosa”, dedicato alla vita di Rosa Balistreri con protagoniste le danzatrici dell’associazione “L.A. Danza”.

Il 28 novembre andrà in scena la pièce teatrale “A porte aperte”, scritto e diretto da Maria Grazia Catania. Uno spettacolo che racconta di donne trattate come oggetti, organizzato dalla compagnia TeatrOltre con la collaborazione dell’associazione Scialò. 

Il 29 novembre ultimo appuntamento della campagna di sensibilizzazione contro ogni tipo di violenza di genere, in un incontro organizzato dalla Fidapa al Circolo di Cultura. Previsti gli interventi dei sindaci di Sciacca e di Montevago, di magistrati, Carabinieri e giornalisti. 

Iniziative che mirano a sensibilizzare e formare la comunità sull’importanza di combattere la violenza, supportare le vittime e promuovere una società più equa e sicura per tutti.