Siccità, dighe vuote in Sicilia. Faraone (Iv): “Da noi allarmismo? I fatti ci danno ragione”
“Renato Schifani ci ha detto che sulla siccità facevamo inutile allarmismo, un assessore di Caltanissetta, tale Oscar Aiello, della Lega, che naturalmente querelerò, è arrivato a dire, testualmente che dovevano ‘mettermi le manette’ per aver fatto ‘terrorismo psicologico’”. Lo scrive su X Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera.
“Adesso emerge chiaramente che quanto abbiamo detto in queste settimane è tutto vero – aggiunge -. L’Osservatorio regionale ha certificato che la diga di Ancipa sarà vuota a metà mese e che altri 8 laghi artificiali saranno a secco tra novembre e marzo. Per l’incapacità di chi ci governa molti cittadini siciliani dovranno riempire i bidoni dai silos messi nei quartieri delle città e caricarseli negli appartamenti. Altri saranno riforniti con le autobotti con un vergognoso business pagato coi soldi dei siciliani e che dovrebbe essere fatto pagare di tasca propria al presidente Schifani e ai suoi accoliti, tanto bravi a raccogliere preferenze dalle clientele, tanto scarsi a governare. E infine tanti altri saranno costretti a turnazioni massacranti”. “Continueremo a girare in lungo e in largo per la Sicilia per denunciare senza timore la vergogna a cui stiamo assistendo”, dichiara Faraone.
“Per l’organizzazione mondiale della sanità la soglia minima per cittadino per soddisfare le esigenze minime di salute è stimata intorno ai 50 litri d’acqua a persona al giorno. Nei Paesi occidentali normalmente questa soglia è molto più alta – scrive Davide Faraone su Facebook -.
In tanti comuni della Sicilia la distribuzione si attesta a 30 litri al giorno per abitante, siamo abbondantemente sotto la soglia di civiltà, ma tutto questo non sembra interessare a chi ci governa e a grandissima parte del mondo dell’informazione. Siamo alla catalogazione delle emergenze di serie B, per cittadini di serie B.
Il 15 novembre verranno chiusi i rubinetti delle erogazioni dalla diga Ancipa per Caltanissetta, San Cataldo, Serradifalco, Mazzarino ed Enna. Questi comuni stanno già subendo incivili turnazioni nonostante esistano alternative che prevedono l’attivazione di vecchi pozzi e la trivellazione di nuovi e si spera anche diverse connessioni ad altre fonti idriche.
Guai più grandi sono previsti per Troina, Nicosia, Cerami, Sperlinga e Gagliano, che sono i cosiddetti Comuni che dipendono totalmente da Ancipa e che senza l’invaso non hanno fonti alternative. Qui il piano straordinario della Protezione civile prevede le autobotti dal momento in cui l’ultima acqua sarà prelevata dall’invaso.
L’idea è di immettere l’acqua che arriverà con le autobotti direttamente nella rete idrica comunale, in modo che arrivi nelle case dei residenti. Ma sarà comunque troppo poca, si prevedono tra i 30 e i 50 litri d’acqua al giorno per ciascuno componente del nucleo familiare.
A San Cataldo è già stato installato un silos per prelevare al massimo 100 litri, esibendo un documento d’identità, a Troina servirà il certificato elettorale, ad ogni sezione elettorale è assegnato un silos di riferimento.
Presto anche a Caltanissetta saranno individuate le modalità per la distribuzione dai silos per evitare che attraverso la guerra tra i poveri qualcuno prenda più acqua di quella che gli spetti.”