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Agrigento

Termalismo in Sicilia, rilancio di un patrimonio inestimabile 

di Francesca Gallo -





Al via l’iter per il rilancio del termalismo in Sicilia. Entro il 31 dicembre la pubblicazione dell’avviso esplorativo per l’individuazione del partner privato. L’intervista al sindaco di Sciacca Fabio Termine. 

La vertenza termalismo in Sicilia torna tra i punti in agenda del Governo Regionale. Il recente vertice a Palermo, convocato dal presidente Renato Schifani, è stata l’occasione per affrontare la vicenda termale nell’Isola che vede chiusi, ormai da anni, i due stabilimenti di Sciacca ed Acireale.

Beni di propietà della Regione, patrimonio inestimabile di risorse naturali, tra acque sulfuree, fanghi e vapori che danno vita ad un ricco bacino idrotermale dalle eccellenti qualità terapeutiche che, purtoppo, continua a disperdersi, conseguenza di un lento e progressivo declino che ha condotto alla sospensione dell’attività  e alla successiva chiusura delle strutture.   

Il lungo periodo di oblio e abbandono in cui i due stabilimenti termali sono rimasti intrappolati, adesso, però, sembra cedere il posto al confronto, alla luce delle ultime  notizie che arrivano proprio dalla Regione: il reperimento di 90 milioni di euro, destinati al rilancio del termalismo in Sicilia.

“La volontà ferma e decisa del mio governo è quella di riaprire le terme di Acireale e di Sciacca”. A dichiararlo il presidente Schifani in occasione del tavolo tecnico dello scorso 26 settembre, a cui hanno preso parte, tra gli altri, i vertici di Cassa Depositi e Prestiti, che avrà un ruolo rilevante nel processo di riqualificazione e rilancio dei due complessi termali, e i sindaci di Acireale e Sciacca, Roberto Barbagallo e Fabio Termine.  

“E’ un momento caldo per la questione termale in Sicilia – dichiara il sindaco di Sciacca, Fabio Termine – a cui si arriva dopo mesi di lavoro sinergico tra Comune e Regione, che ha permesso di consolidare una collaborazione oggi rivelatasi fruttuosa, sostanziata da un finanziamento importante da parte del Ministero, attraverso i Fondi di Sviluppo e Coesione: 90 milioni di euro per le Terme di Sciacca ed Acireale sono somme che non erano mai state calate per un investimento termale – evidenzia il sindaco Termine. Dimostrazione tangibile che quando ci sono delle interlocuzioni mature – dice – a prescindere dalle appartenenze e dal colore politico, si ottengono i risultati”. 

Dei complessivi 90 milioni di euro per il rilancio del termalismo in Sicilia, 30 sono destinati alle Terme di Acireale e 60 a quelle di Sciacca.

Come verranno impiegate le somme?

“Uno dei principali problemi rispetto alla riattivazione del complesso immobiliare risiede nello stato delle strutture, ormai deteriorate. Condizione che ha determinato, tra l’altro, la totale assenza di interesse verso i due bandi precedenti, andati completamente deserti. E’ chiaro – dice il sindaco Termine – che un imprenditore che deve andare ad investire sulla gestione di un complesso immobiliare chiuso da nove anni, in questo stato strutturale, sicuramente  non interviene. Con questi 60 milioni di euro, per cominciare, sarà possibile riqualificare tutto il complesso termale: stabilimento cure, Grand Hotel, Parco con annessa Piscina, ex convento di San Francesco e il Centro di accumulo acque. Ma c’è di più – evidenzia il primo cittadino di Sciacca – poiché il partner privato sarebbe individuato contestualmente e quindi il finanziamento sarà per il 51% pubblico e per il 49% privato. Così, chi andrà ad aggiudicarsi il bando sarebbe anche colui che assieme alla cosa pubblica andrebbe a gestire il finanziamento, adeguando le risorse disponibili per meglio investire nel settore. E questo è un tassello importante, poiché fino ad oggi non era detto che chi fosse orientato a gestire potesse anche essere interessato a riqualificare, trattandosi, ovviamente, di un investimento piuttosto corposo”.

Per arrivare alla riapertura degli impianti la strada è ancora lunga. Occorre, intanto, predisporre tutti i necessari  passaggi che dovranno definire l’iter tecnico-burocratico.

Quale il cronoprogramma degli interventi da attuare nel breve, medio e lungo termine?

“Entro dicembre 2024 va pubblicato l’avviso esplorativo per l’individuazione del partner privato per poter rimettere in piedi tutto il complesso immobiliare – spiega il Sindaco. Nel 2025 sarà individuato il parter privato a cui affidare la gestione del bene e sarà dichiarato l’interesse pubblico dell’investimento per poi, nel 2026, arrivare all’affidamento dei lavori”.

Tempi ben cadenzati, dunque, che lasciano ben sperare rispetto ai 9 anni di chiusura (per ciò che riguarda lo Stabilimento Termale di Sciacca; 15 per le Terme di Acireale) in cui sembrava che la risorsa termale in Sicilia fosse definitivamente sprofondata nell’oblio. 

“Negli ultimi due anni sono stati fatti grandi passi che oggi ci conducono a qualcosa di concreto – dichiara con soddisfazione il sindaco di Sciacca. Tutto, ovviamente, da portare avanti ancora con la massima efficienza, perchè il risultato non è stato raggiunto, ma c’è un percorso ben individuato che ritengo personalmente molto serio”.

Un decennio quasi di inattività ha generato, anno dopo anno, un gravissimo depauperamento agli impianti e alle strutture che, adesso, con le risorse a disposizione si andranno a recuperare. E sulla disponibilità delle somme il sindaco Fabio Termine precisa: “non sono 90 milioni e basta per Sciacca ed Acireale. Questa è la parte pubblica, a cui si andrebbe ad unire anche la parte privata, facendo lievitare la disponibilità economica a circa 180 milioni di euro, una somma abbastanza cospicua per generare un profitto”.

Nel breve termine Comune di Sciacca e Regione dovranno definire gli ultimi passaggi di proprietà rispetto ad alcune particelle che sono in capo all’Ente, soprattutto il centro accumulo acque; sono stati, intanto, già individuati dei beni (quelli funzionalmente collegati, principalmente  collocati all’interno del Parco) che saranno inseriti nell’avviso esplorativo e dopo di che, entro il 31 dicembre, la Regione è chiamata a pubblicare l’avviso esplorativo, in cui è chiaramente coinvolto anche il Comune di Sciacca, essendo lo stesso proprietario morale del complesso immobiliare. Da li in poi inizierà tutto l’iter procedurale finalizzato al recupero e alla rimessa in funzione della risorsa termale.

Un iter che necessita dei suoi tempi, a prima vista lunghi, ma certi e seri. I tempi della pubblica amministrazione, per la portata di un investimento che sicuramente non è di poco conto.

Impegni a cui il Sindaco di Sciacca, Fabio Termine, guarda con soddisfazione ed ottimismo.

“Abbiamo l’obbligo di essere ottimisti, perchè le Terme sono la nostra storia, sono la carta più importante che possiamo giocarci per i prossimi anni e per le future generazioni nell’ottica di un rilancio del turismo termale, asse portante per lo sviluppo del territorio. 

Credo – conclude il sindaco Termine – che per la prima volta sulla vertenza Terme abbiamo qualcosa di concreto, adesso dipenderà da noi e dalla nostra capacità, non lasciarcela sfuggire”.

Termalismo in Sicilia - Terme di Sciacca
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