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Catania: il Gran Galà della Danza al Cortile Platamone, un viaggio tra l’eleganza del XIX secolo e il presente

di Elisa Petrillo -





Il Cortile Platamone di Catania ha fatto da incantevole cornice a uno straordinario evento: il Gran Galà della Danza, incontro tra l’eleganza e la grazia del XIX secolo e la modernità, unendo due mondi attraverso il linguaggio universale della danza. Sotto la sapiente direzione della Maestra Lucia Siracusa, fondatrice dell’Associazione “Danzando l’Ottocento”, il pubblico ha assistito a una serata indimenticabile, dove balli come il valzer, la mazurka e la polka hanno riportato in vita l’atmosfera raffinata di un’epoca lontana.

Il XIX secolo è stato un periodo storico caratterizzato da una forte enfasi sull’eleganza e la gentilezza, non solo nei modi e nella vita sociale, ma anche e soprattutto nella danza. I balli dell’Ottocento rappresentano una fusione perfetta tra movimento armonico e grazia, espressione di una società che cercava nell’arte del ballo un modo per celebrare il corteggiamento, la raffinatezza e il rispetto delle convenzioni sociali.

In particolare, il valzer, con la sua struttura circolare e i suoi movimenti fluidi, simboleggiava un momento di pura bellezza e connessione tra i ballerini. Questa danza, così intima e coinvolgente, era considerata rivoluzionaria per la sua epoca, poiché permetteva un contatto ravvicinato tra i partecipanti, rompendo le rigide formalità sociali. Allo stesso modo, la mazurka, una danza di origine polacca, e la più vivace polka incarnavano il dinamismo e la leggerezza dell’epoca, con passi cadenzati e movimenti ritmici che riflettevano il desiderio di allegria e divertimento.

A rendere la serata ancora più affascinante sono stati gli abiti d’epoca indossati dai danzatori, vere opere d’arte sartoriali che hanno riportato in vita lo sfarzo del XIX secolo. Gli abiti delle dame, caratterizzati da lunghe gonne ampie, corsetti elaborati e dettagli raffinati, rievocavano la femminilità di un tempo in cui il vestito era un elemento essenziale per esprimere status e personalità. I gentiluomini, vestiti con frac e guanti bianchi, completavano un quadro di assoluta eleganza, in cui ogni dettaglio sembrava essere studiato per evocare un passato di grazia e nobiltà.Grazie alla cura per i dettagli storici, il Cortile Platamone si è trasformato in un autentico salone da ballo ottocentesco, trasportando il pubblico in una dimensione fatta di armonia e bellezza.

Protagonista della serata è stata Lucia Siracusa, Maestra di danza e appassionata cultrice del ballo storico, che da anni porta avanti con dedizione la missione di far rivivere le danze dell’Ottocento. Con la sua Associazione “Danzando l’Ottocento”, presieduta da Gino Intemerato, ha ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo contributo alla promozione della cultura e della tradizione del ballo storico, non solo in Sicilia ma anche a livello nazionale.

Il Gran Galà della Danza al Cortile Platamone non è stato solo un’occasione per celebrare il passato, ma anche un momento di riflessione sul ruolo che la danza storica può avere nel presente. Attraverso queste danze, si riscopre un modo di stare insieme più delicato, fondato sul rispetto e sull’armonia tra i partecipanti, valori che, in un mondo sempre più frenetico, risuonano con particolare forza.

La serata è stata un invito a riscoprire l’importanza della gentilezza, un valore che la società ottocentesca esprimeva in ogni movimento, in ogni inchino, in ogni passo di danza. Non si trattava solo di intrattenimento, ma di un vero e proprio linguaggio del corpo, capace di comunicare sentimenti e relazioni in maniera sottile ed elegante.

Ospiti della serata la Dance Generation, diretta da Domenico Emanuele con la maestra Mary Garufi che ha raccontato in tre esibizioni il grande amore per la danza lanciando un messaggio sociale forte sul rispetto con un estratto dello spettacolo “Amore Cannibale” scritto dal direttore della scuola, contro la violenza sulle donne.

Grazie a eventi come il Gran Galà della Danza l’eredità delle danze storiche continua a vivere, coinvolgendo nuove generazioni e suscitando l’interesse di chi è alla ricerca di un modo diverso di esprimere la propria creatività e il proprio senso estetico, ricordando che l’eleganza e la bellezza non conoscono confini temporali.