Zes Mezzogiorno, Matacena: “Servono investimenti e infrastrutture, non solo agevolazioni fiscali”
Il Ponte sullo Stretto non farà scomparire i traghetti e sarà utile per il Mezzogiorno solo se inserito in un ampio contesto infrastrutturale.
Il Tax credit non basta. “Il raddoppio del credito d’imposta per le aziende che investono nella Zes Unica del sud è una buona notizia, ma è solo una delle tante misure di cui ha bisogno il Mezzogiorno”. Così Lorenzo Matacena, amministratore delegato di Caronte & Tourist Spa e vicepresidente della Confederazione Italiana Armatori, a Coffee Break su La7. “Le agevolazioni fiscali – sottolinea il manager – sono un passo nella direzione giusta, ma devono essere accompagnate da un piano più ampio e strutturato. Il Sud dovrebbe vivere anche di infrastrutture, di investimenti pubblici e privati”.
“Il Ponte è un’infrastruttura importante – dice Matacena – ma sarà davvero utile solo se inserito all’interno di un più ampio contesto infrastrutturale. Se lungo i 900 km che separano Napoli da Palermo realizziamo solo 3 km di altissima tecnologia, rischiamo di non risolvere nulla. Tuttavia, sembra che il governo stia prendendo una direzione diversa e, da cittadino italiano che paga le tasse, mi auguro che si proceda rapidamente verso un collegamento stabile nei tempi giusti”.
“I traghettatori non decidono le politiche infrastrutturali ma siamo pronti a fornire supporto logistico per questa grande opera” aggiunge. “Il traghettamento, inoltre, non scomparirà con il ponte, resterà indispensabile durante i lavori e in tutte quelle situazioni in cui il ponte potrebbe non essere operativo, come in caso di vento particolarmente forte e come accade con le infrastrutture fisse tra Francia e Inghilterra o tra Danimarca e Svezia”.