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Voli, Schifani sfida l’Antitrust. “Ora attendo altre verifiche”

di Redazione -





di LUCA BONINA – Non ci sono prove di un “cartello” tra compagnie aeree inteso a fare lievitare i prezzi ma i sospetti ci sono tutti, tanto che l’Antitrust continua a indagare mentre il presidente della Regione siciliana Renato Schifani elenca i numeri dell’ultima Manovra contro il caro voli: “Sulla piattaforma dedicata già perfettamente funzionante abbiamo registrato 13.500 iscrizioni per ottenere dei rimborsi. Abbiamo investito oltre 30 milioni per fare in modo che i residenti in Sicilia possono godere di uno sconto base del 25 per cento, che può poi arrivare al 50 per cento per gli studenti, pendolari, per le fasce economiche deboli. Abbiamo fatto ricorso a finanza regionale, senza attingere a fondi di altro genere. È una misura finanziata con nostri sacrifici. Speriamo però che questa vicenda scandalosa del caro voli possa trovare una soluzione”. Intanto, a due settimane dall’apertura della piattaforma “SiciliaPei”, dove è possibile presentare richiesta di riduzione del biglietto, continuano ad arrivare circa mille domande al giorno per un totale finora calcolato di oltre 81 mila euro.
Il 37% circa arriva dalle categorie speciali (disabili, studenti e reddito Isee fino a 9.360 euro), che hanno diritto alla riduzione del 50% sul prezzo pagato, con una media di 120 euro a richiesta per voli di andata e ritorno; ma quasi due terzi delle istanze riguardano viaggiatori residenti in Sicilia (in questo caso la riduzione sulla tariffa è del 25%) con un dato medio di 57 euro richiesti a persona. Le tratte previste sono quelle tra gli aeroporti siciliani e gli scali di Roma (Fiumicino e Ciampino), Milano (Malpensa, Linate e Bergamo-Orio al Serio), sia in andata che in ritorno.
“Chi ha registrato la richiesta di rimborso nella prima settimana – chiarisce Schifani – dovrà ricevere i soldi a gennaio. Stiamo cercando di organizzare un flusso continuo di pagamenti. Siamo partiti – aggiunge – con la misura che prevede lo sconto sui prezzi dei voli aerei per i residenti in Sicilia, nulla vieta che nel prosieguo si possa estendere anche ai siciliani non residenti: è uno step in progress”.

Caro Voli: la regione contro l’Antitrust

Il proposito di Palazzo d’Orleans è di mettere definitivamente fine a una polemica che rischia di trascinarsi fino al nuovo anno anche per via delle pressioni da parte del Codacons riguardo un presunto “cartello” tra Ita e Ryanair sul rialzo non di poco dei prezzi, visto che si parla di un dieci per cento rispetto lo scorso anno. A chiudere la questione è stata l’Antitrust che non ha riscontrato elementi di prova quanto a intese fra le compagnie per la fissazione congiunta delle condizioni di offerta dei voli. Inoltre i dati raccolti dall’organismo garante della concorrenza non hanno consentito di accertare comportamenti, in particolare di prezzo, sul mercato che fossero univocamente riconducibili ad una concertazione tra i vettori volta ad uniformare le tariffe offerte.
Il governatore non ci sta: “Sono un uomo delle istituzioni e rispetto le decisioni di organismi istituzionali, però ipotizzare che perché ci sia un cartello occorra una prova scritta è un po’ irrituale. La decisione dell’Antitrust mi ha lasciato molto perplesso e senza parole. Noi stiamo facendo il possibile ma non basta. Deve esserci una risposta concertata con altri livelli e anche una mobilitazione sociale, bisogna alzare la voce e mobilitarsi. Per fortuna il decreto Urso ha dato all’Antitrust ulteriori poteri per il controllo dell’algoritmo, per cui sono fiducioso”.
È stata dunque avviata una nuova indagine per approfondire il funzionamento degli algoritmi da tempo utilizzati dalle compagnie al fine di ottimizzare i ricavi sulle rotte.
Questo per verificare se effettivamente gli algoritmi di prezzo utilizzati dai vettori siano suscettibili di determinare o stabilizzare condizioni di mercato distorsive della concorrenza, in danno dei consumatori.