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Attualità

Violenza in carcere a Noto: ispettore aggredito da un detenuto

di Andrea Scarso -





Un nuovo episodio di violenza in carcere a Noto riaccende i riflettori sulla sicurezza nelle strutture penitenziarie siciliane. Un detenuto, già protagonista pochi giorni fa di un incendio nella propria cella, ha colpito con calci, pugni e schiaffi un ispettore superiore della polizia penitenziaria. L’agente, ferito durante l’aggressione, è stato immediatamente soccorso e trasferito in ospedale per ricevere le cure necessarie.

La protesta per il mancato trasferimento sfocia in aggressione

Secondo quanto emerso, la furia del recluso sarebbe esplosa a causa della mancata accoglienza della sua richiesta di trasferimento in un altro istituto. La protesta, iniziata come forma di contestazione, è presto degenerata in un atto di violenza fisica contro il personale di sorveglianza.

L’allarme dei sindacati

L’Osapp, organizzazione sindacale autonoma della polizia penitenziaria, denuncia da tempo il clima di crescente tensione nelle carceri italiane. Tra insulti, minacce e aggressioni, gli agenti si trovano quotidianamente ad affrontare situazioni ad alto rischio.

I rappresentanti sindacali ribadiscono la necessità di creare strutture dedicate ai detenuti che adottano comportamenti violenti, istituti “ad hoc” con regole più severe, controlli più rigidi e personale adeguatamente formato. “Solo così – sottolineano – si potrà arginare un fenomeno ormai fuori controllo”.

Una situazione sempre più critica

Il nuovo episodio di violenza in carcere a Noto si inserisce in un quadro preoccupante che interessa non solo la Sicilia, ma l’intero sistema penitenziario nazionale. Le sigle sindacali parlano di “indifferenza delle istituzioni” e invocano interventi urgenti per tutelare la sicurezza del personale e garantire condizioni di lavoro dignitose.

Il ferimento dell’ispettore, a cui va l’augurio di una pronta guarigione, rappresenta l’ennesimo segnale d’allarme. La gestione dei detenuti più pericolosi resta una delle sfide più delicate per l’amministrazione penitenziaria, che oggi si trova a fronteggiare una vera emergenza di sicurezza.