Leggi:

Mosaico

Ustica si prepara a diventare un palcoscenico diffuso

di Enzo Scarso -





Dal 10 al 12 settembre l’isola di Ustica ospiterà Ustica Sommersa, grande evento multidisciplinare che conclude il progetto europeo Art4Sea. L’iniziativa nasce per unire arti performative, digital e urban art con le scienze naturali e la biologia marina.

Il progetto coinvolge tre isole del Mediterraneo: Ustica in Italia, Gozo a Malta e Alonissos in Grecia. Obiettivo principale è accrescere la Ocean Literacy, cioè la consapevolezza del valore e della fragilità del mare.

Ustica Sommersa evento diffuso nel centro storico

Per tre giorni il centro storico di Ustica diventerà un palcoscenico diffuso. Spettacoli, performance, murales e installazioni digitali racconteranno il mare come memoria e futuro. Non mancheranno opere sonore e una suggestiva statua sottomarina. L’isola offrirà così un percorso artistico che unisce identità, rigenerazione e creatività condivisa.

Gli artisti internazionali

Saranno presentate le opere degli otto artisti internazionali selezionati, tra cui:

  • Davide Galbiati con The Queen of the Corals, scultura sommersa che verrà posizionata a Cala Giacona;
  • Carlos Izquierdo (Spagna) con Liquid Tiles, tra audio, ceramica e identità locale;
  • Natalia Wilk (Polonia), danzatrice subacquea con Wake Up to Disappear;
  • Simon Duflo (Francia) con Ustica VR, cortometraggio immersivo;
  • Annika Boll (Germania) con You don’t know what love is, video poetico sul legame tra amore e fragilità ecologica.

Accanto a loro, tre grandi murales firmati da Mariana Duarte Santos, Silvia Gadda e Amanda Arrou-Tea, che coloreranno il borgo e il porto con messaggi di tutela e cura degli ecosistemi marini.

Ustica Sommersa evento tra arte e comunità

Concepito da Pino Di Buduo e Lucenzo Tambuzzo, e realizzato dal Teatro Potlach, “Ustica Sommersa” sarà un’esperienza collettiva che unisce arte e comunità, rendendo i cittadini protagonisti insieme agli artisti.

Non solo spettacolo, ma atto civile e poetico: un invito a guardare sotto la superficie – del mare e della vita quotidiana – per riscoprire la nostra responsabilità verso il Mediterraneo.