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Trapani, maxi truffa Ue: arresti e altre misure restrittive. Lobby di potere, ente formazione come postificio

di Dario Di Gesù -





Una “vera e propria lobby di potere”, i cui membri coinvolti in una maxi truffa Ue sono “costantemente impegnati ad esaudire desideri privati e ‘cortesie’, sfruttate poi per chiedere voti e controprestazioni varie in occasione di tornate elettorali”.
È quanto emerge dalle indagini dei finanzieri del Comando provinciale di Trapani, coordinati dalla Procura Europea e da quella di Marsala, che oggi hanno eseguito 14 misure cautelari personali emanate dai Tribunali di Marsala e di Trapani. Tra i destinatari dei provvedimenti, c’è l’ex senatore, ex deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana e assessore della Regione Siciliana, Antonio Papania, finito in carcere nei mesi scorsi per un’altra inchiesta e ritenuto dagli investigatori il personaggio chiave della vicenda, ma complessivamente sono 24 gli indagati coinvolti nella maxi truffa Ue, tra cui anche sei esponenti politici che rivestono o hanno rivestito cariche presso i Comuni di Marsala, Buseto Palizzolo, Calatafimi-Segesta, Castellammare del Golfo ed Erice.

Tra le 14 misure cautelari, quattro ordini di custodia in carcere, cinque divieti di dimora. Sono state anche disposte misure restrittive nei confronti di diversi esponenti politici locali. A consiglieri comunali è stato vietato l’esercizio delle loro funzioni pubbliche, sospendendoli temporaneamente dalle cariche di rappresentanza politica che ricoprono nei rispettivi comuni

I reati ipotizzati vanno dalla truffa aggravata alla malversazione, fino alla corruzione elettorale di esponenti politici della provincia di Trapani, cooptati al Movimento Via, fondato proprio dall’ex senatore, in cambio di posti di lavoro, talvolta solo promessi, in favore anche di figli e nipoti dei politici, che avrebbero dovuto ‘ricambiare’ con l’appoggio elettorale in vista della tornata elettorale regionale. 

Uno scambio reso possibile attraverso la truffa Ue, secondo la ricostruzione dei pm europei, grazie al controllo che il gruppo esercitava sul Centro siciliano per la formazione professionale (Cesifop), ente di formazione beneficiario di finanziamenti a valere sul bilancio dell’Unione Europea, i cui corsi sarebbero stati usati come un vero e proprio “postificio”, annotano i magistrati, nonché sulla associazione Tai, una onlus benefìciaria di finanziamenti regionali.

Al fine di conseguire illeciti arricchimenti e di perseguire l’ambizioso progetto politico, i principali indagati, avvalendosi strumentalmente degli enti CE.SI.FO.P. (Centro Siciliano per la formazione professionale), I.R.E.S. (Istituto di studi e ricerche economiche e sociali) e Associazione Tai, hanno ottenuto indebitamente finanziamenti gravanti sul Programma Operativo Fondo Sociale Europeo 2014/2020 per oltre 8,7 milioni di euro da destinare allo svolgimento di corsi di formazione e di progetti in ambito sociale, taluni dei quali non tenuti, come accertato nell’ambito delle indagini. Di detta somma, circa ottocentomila euro sono stati già percepiti e impiegati per il sostenimento di spese voluttuarie personali o connesse a iniziative di sostegno del movimento politico V.I.A. e a campagne elettorali, e ulteriori 2,5 milioni sarebbero stati a breve erogati. Le Fiamme Gialle, in esecuzione dei provvedimenti emanati dalle autorità giudiziarie procedenti, hanno pertanto operato il sequestro, anche per equivalente, di circa 1 milione di euro, pari all’ammontare delle somme malversate o riciclate, nonché il sequestro preventivo dei circa 8 milioni di euro residui già finanziati. 

I corsi di formazione tenuti da Cesifop e dall’associazione Tai, si legge nell’ordinanza del gip di Trapani, Massimo Giuseppe Corleo, “consentono a Papania e ai suoi sodali di utilizzare, quale merce di scambio, i posti di lavoro (quali docenti/tutor) da creare (a Marsala, a Custonaci, ecc.) all’avvio dei corsi di formazione ambito comunitario e/o regionale”. Posti per i quali le persone da assumere talvolta non possedevano neppure i requisiti necessari per la posizione da ricoprire. In questi casi, spiegano gli investigatori, si provvedeva alla predisposizione di falsi curricula. Il movimento dell’ex senatore Papania nasce nel marzo del 2020. “Dal gennaio 2021, il sodalizio utilizza il Cesifop come vero e proprio bacino di posti di lavoro da elargire per attrarre nelle proprie fila politici del trapanese in vista di un futuro appoggio nelle consultazioni politiche regionali del settembre 2022 e comunque per accrescere il peso politico del Movimento Via”, si legge nell’ordinanza.