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Ambiente

Trapani, in piazza contro i depositi di scorie nucleari

di Redazione -





di FLAVIA ROMANI
Trapani protesta e dice no all’ipotesi di avere sul territorio rifiuti radioattivi. I cittadini, uniti alle associazioni di tutto il comprensorio sono scesi in piazza contro l’eventualità della creazione di un deposito di scorie nucleari tra le campagne di Fulgatore, Calatafimi e Segesta, una ipotesi che ha creato sul territorio polemiche e proteste, fin dall’inizio.
Infatti, dopo le manifestazioni del mese scorso la mobilitazione nella giornata di ieri si è spostata nel centro di Trapani, dove hanno risposto in molti, con anche ampio coinvolgimento delle scuole da tutta la provincia, riempiendo piazza Vittorio Emanuele. Una chiamata a raccolta che è partita dai sindaci del comprensorio, in 25, che hanno rilanciato la preoccupazione di tutto il territorio. A partecipare con loro sul palco di Trapani anche la storica attivista ambientalista Maria Guccione, da sempre attiva riguardo alla sensibilizzazione e alla difesa del territorio siciliano. La stessa che si era battuta contro le piattaforme petrolifere al largo di Favignana. “Il rischio zero non esiste” ha dichiarato Guccione “abbiamo diritto all’ambiente perché questo è costituzionale protetto. Non ce la possono togliere, non ci sono risarcimenti che valgono”.
Una protesta trasversale di associazioni imprenditori e sindacati, ma anche di tantissimi giovani, gli stessi che lasciano la Sicilia per altri lidi. “I ragazzi vanno via dal nostro territorio” dice una manifestante “e non sono di certo i depositi di scorie nucleari a dare nuova occupazione”.
E ancora: “Non vogliamo barattare il diritto alla vita sana per avere nuove opportunità di lavoro”.
Sindaci, associazioni, semplici cittadini e tanti studenti, che in centro a Trapani hanno fatto sentire la loro voce. “Questa protesta non finirà oggi” dice ai microfoni di RaiNews24 un giovane ragazzo “E le manifestazioni continueranno anche con poteste più forti perché Roma dovrà sentirci”.
LA PRESENZA DELLA POLITICA
Tra i presenti in piazza Vittorio Emanuele, anche i deputati regionali Dario Safina (Partito Democratico) e Cristina Ciminnisi (Movimento 5 Stelle) insieme al sindaco di Calatafimi Segesta Francesco Gruppuso: “È stato ribadito un ‘no’ motivato a questa scellerata ipotesi. Abbiamo evidenziato che le scelte non possono essere calate dall’alto ma, secondo la Convenzione di Aarhus che è un trattato internazionale volto a garantire l’opinione pubblica dei cittadini, attraverso la partecipazione dal basso”.
“Oggi gli studenti e i cittadini, insieme con la politica, lo hanno ampiamente esercitato aggiunto. L’impegno adesso a inviare i documenti dei consigli comunali di Calatafimi Segesta e Trapani, dei 25 sindaci e le manifestazioni del popolo alla Sogin e al ministero dell’Ambiente. Non molleremo di un millimetro”.
“Come Movimento 5 Stelle Sicilia – ha ricordato Ciminnisi – lavoreremo perché l’Ars approvi la mozione affinché Trapani e Calatafimi non diventino la pattumiera d’Italia. Ci preoccupa il fatto che non abbiamo ancora ascoltato un ‘no’ altrettanto deciso da parte della maggioranza di centrodestra, né da parte del governo regionale. Al contrario, sembrano giungere da autorevoli rappresentanti del territorio preoccupanti voci di disponibilità a valutare le opportunità economiche”.
“Il nostro è un no secco e deciso – ha evidenziato Safina -. Condiviso oggi con centinaia di studenti trapanesi, oltre ai sindaci e alle forze sociali e produttive del territorio. Vedere le nuove generazioni difendere il loro futuro ci rende ancora più determinati. Dopo Segesta nelle scorse settimane, oggi è toccato a Trapani e poi ancora altrove. Continueremo a far sentire la nostra voce fino a quando la Sogin non farà marcia indietro. Non permetteremo a nessuno di deturpare la nostra meravigliosa terra”.