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Cronaca

Sparatoria a Capizzi, 16enne ucciso per errore: fermato un ventenne, il vero obiettivo era un altro

di Andrea Scarso -





CAPIZZI (MESSINA) – Tragedia nella notte nel piccolo centro dei Nebrodi. Un ragazzo di appena 16 anni, Giuseppe Di Dio, è stato ucciso a colpi di pistola davanti a un bar di via Roma, nel cuore di Capizzi. Un’esecuzione improvvisa, esplosa in una tranquilla serata di paese.

Secondo una prima ricostruzione, un uomo è sceso da un’auto e ha fatto fuoco. Il giovane è morto sul colpo, mentre un coetaneo che si trovava con lui è rimasto ferito, ma non sarebbe in pericolo di vita.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Enna e condotte dai carabinieri della Compagnia di Mistretta, guidati dal capitano Silvio Imperato, hanno portato al fermo di tre persone appartenenti allo stesso nucleo familiare: il ventenne sospettato di aver sparato, suo fratello diciottenne e il padre.

Da quanto trapela, il vero bersaglio dell’agguato non sarebbe stato il sedicenne ucciso, ma un’altra persona con la quale il ventenne avrebbe avuto contrasti e rancori personali. Il fuoco, dunque, avrebbe colpito per errore un innocente, travolto da una vendetta diretta ad altri.

Gli investigatori hanno acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona e stanno effettuando rilievi balistici sui bossoli trovati sul luogo del delitto, oltre a esami tecnici sul veicolo utilizzato per la fuga.

Ora Capizzi piange un’altra notte di violenza assurda. Un ragazzo strappato alla vita, forse per uno scambio di persona, in una vendetta dal sapore amaro e inspiegabile.