Spacciavano droga anche durante il lockdown, 11 arresti a Gela
Durante la conferenza stampa la procuratrice Lucia Musti ha confermato che in città si registra un preoccupante fenomeno di spaccio e consumo di sostanze stupefacenti.
Spacciavano droga mentre erano agli arresti domiciliari e persino durante il periodo del lockdown, tra il 2020 ed il 2021. Da qui il nome del blitz “Smart working”, scattato all’alba di oggi e che ha portato all’arresto di 11 persone. Tra loro c’è anche chi era già stato arrestato per spaccio. L’attività di polizia giudiziaria, con numerose perquisizioni che hanno portato al sequestro di droga ed armi, ha visto impegnati i poliziotti del commissariato di Gela, con il supporto della squadra mobile di Caltanissetta, equipaggi del reparto prevenzione crimine e unità cinofile.
Le indagini
L’attività investigativa, condotta dagli agenti del Commissariato di Gela, è relativa ad una fiorente attività di spaccio di droga avviata nel periodo compreso tra il settembre 2020 e il febbraio 2021. In particolare, alcuni indagati, nonostante si trovassero in quel periodo in regime di detenzione domiciliare, riuscivano, con la complicità dei familiari, ad approvvigionarsi di ingenti quantitativi di droga, principalmente cocaina, per poi piazzarla sul mercato attraverso la vendita al dettaglio, direttamente dai luoghi di propria residenza. Da qui il nome dell’operazione Smart – Working. Due le zone di spaccio maggiormente battute, una al Bastione e l’altra nella zona di via Perugia. Il giro fruttava tra le cinquemila e seimila euro a settimana.
I clienti erano fidelizzati. Curioso un episodio accaduto durante un posto di blocco. Un cliente fermato dalla polizia ha ingerito la droga per non farsi scoprire ed è andato in coma. I canali di approvvigionamento erano sia locali che esterni. I pusher si muovevano con macchine a noleggio.