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Ambiente

Sostenibilità e giovani: la scelta green dell’imprenditore catanese Angelo Maugeri

di Redazione -





Da oltre 30 anni ha un’azienda leader nella certificazione biologica, da 20 divulga sui media, anche i suoi, sostenibilità e rispetto dell’ambiente: una ragione di vita che il catanese nativo di Scordia, Angelo Maugeri, Ceo di Ecogruppo Italia, porta avanti.
C’è chi associa il biologico al risparmio; è veramente così?
“Quando si parla di sostenibilità, si inserisce anche il concetto di risparmio. Essere sostenibili, fa risparmiare sulle bollette, sulle materie prime. Bisogna spendere inizialmente un po’ di più ma poi si risparmia: una tassa per salvaguardare l’ambiente”
Da anni ha deciso di portare anche in tv i temi della sostenibilità, del biologico.
“Avevo desiderio e sentivo l’esigenza di divulgare quello che facciamo. L’agricoltura biologica è sostenibile, salvaguarda, inquina meno; risparmia energia. Utilizzare meno gli insetticidi e salvaguardare le api, importantissime per il mantenimento delle specie vegetali. Senza dimenticare il miele, fondamentale per l’alimentazione. Ho scelto sin da subito di divulgare tutto ciò alle generazioni future perché la mia non lo ha fatto. Sono i piccoli gesti quotidiani che causano inquinamento. Basterebbe ricordarsi di spegnere la luce, avere lampade led, usare meno acqua, coibentare le case per usare meno riscaldamento e condizionatori. Credo sia doveroso divulgare questa cultura”.
Economia e profitto da un lato, ambiente e sostenibilità dall’altro per anni hanno camminato a distanza siderale. Adesso si è capito che devono stare insieme.
“Siamo ancora in tempo per ridurre i danni causati con l’idea di produrre profitti a discapito di risorse del sottosuolo, marine, dei fiumi. Ce ne siamo infischiati e stiamo pagando, vicini al punto di non ritorno. È arrivato il momento di pensare ad aziende green. Ridurre i costi di emissione di CO2, significa allungare il tempo che ci separa dal precipizio”.
In tv lei ha parlato di economia circolare. È la strada giusta?
“Fin ora ci siamo sempre concentrati sull’economia diretta: produco, utilizzo e poi butto via. È successo per decenni e quando le discariche si sono esaurite, ci siamo accorti che era necessario riciclare e siamo passati ad un’economia circolare. Finito di utilizzare il prodotto, lo si rimette in ciclo con strutture ad hoc come le centrali di biogas. Quanta frutta prodotta e poi buttata! La si potrebbe riutilizzare in queste centrali per produrre gas”.
Si arriverà ad avere una filiera agroalimentare totalmente biologica o è prematuro?
“Oltre 100 mila aziende certificate, un milione di ettari di terreno coltivati biologicamente per un giro d’affari di oltre 5 miliardi di euro. Numeri che fanno comprendere l’importanza dell’agricoltura biologica. Ma bisogna insistere. Non risolve da sola i problemi del mondo ma averne un 20% a livello europeo dà un colpo forte all’inquinamento. La comunità europea fornisce aiuti a chi la fa. Le fabbriche per la produzione di ortaggi con capannoni chiusi, senza terreno ma piante senza suolo alimentate da un computer non è la soluzione. La soluzione è rispettare l’ambiente e rimetterlo nelle condizioni di prosperare” conclude Angelo Maugeri.