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Sono di Chiusa Sclafani le ciliegie più buone d’Italia

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di Francesca Gallo

Sono di Chiusa Sclafani le ciliegie più buone d’Italia. Il riconoscimento arriva dalla partecipazione al venticinquesimo Concorso Nazionale “Ciliegia d’Italia 2024”, tenutosi a Raiano, in Abruzzo, dal 31 al 2 giugno scorso, palcoscenico delle migliori ciliegie prodotte in Italia, con ben 20 campioni inviati da altrettanti Comuni associati al network cerasicolo fondato nel 2003 e che certifica un percorso virtuoso a sostegno dei territori vocati alla ciliegicoltura.

Sul podio le “drupe chiusese” che conquistano i primi quattro posti della classifica. La migliore “Ciliegia d’Italia 2024” in assoluto è quella dell’azienda Caronia/Vellino con la varietà “Frisco”, che ha ottenuto 469 voti; al secondo posto Rosanna Gullo con 460 voti, al terzo Vincenzo Pollichino con 450 voti e al quarto Giuseppina Mendola con 449 voti, tutte di Chiusa Sclafani.

“Il riconoscimento conquistato  – dichiara il sindaco Francesco Di Giorgio – ci rende orgogliosi e felicemente contenti sia per lo sforzo che l’Amministrazione quotidianamente dedica alle produzioni locali, sia per gli imprenditori chiusesi che con sacrifici riescono a produrre un prodotto di pregio. Già nel 2022, quando la festa nazionale ed  i concorso si erano tenuti a Chiusa Sclafani, le nostre ciliegie avevano ottenuto un riconoscimento da parte della giuria. Lo scorso anno ci siamo classificati al quarto posto e anche quest’anno speravamo di fare bella figura, ma non certo di occupare le prime quattro posizioni. E’ un’ulteriore conferma della qualità del nostro prodotto e, soprattutto, un valore aggiunto anche in termini di promozione del nostro territorio, se si considera che quest’anno la Festa Nazionale delle Ciliegie di Raiano ha fatto registrare una presenza di circa 20 mila visitatori provenienti da tutta Italia”. 

Nell’antico Borgo di Chiusa Sclafani la coltivazione della ciliegia ha origini antiche e secondo alcuni lasciti in favore del Monastero di Santa Maria del Bosco viene fatta risalire alla metà del 1500. Un territorio che ancora oggi, grazie al suo particolare microclima, rappresenta una delle aree preferite per la ciliegicoltura, con una produzione media di circa 4000 quintali, gran parte a coltivazione biologica. 

Un frutto, le ciliegie, dalle proprietà salutistiche ragguardevoli. Secondo alcuni studi, pare che la piccola drupa abbia un effetto benefico sul cuore, sia un antidolorifico e che abbia anche importanti proprietà terapeutiche contro l’ipertensione. E’ ricca di vitamine, in particolare A e C e contiene preziosi sali minerali (potassio, calcio, ferro). Ma è anche dietetica, in quanto fornisce un medio apporto di zuccheri e proteine e  contiene solo 38 calorie per ogni 100 grammi di prodotto. 

Insomma, frutti deliziosi da mangiarne a volontà e che saranno protagonisti assoluti della prossima “Sagra delle Ciliegie”, in programma domenica 16 giugno. Un appuntamento giunto alla sua 55^ edizione e che anche quest’anno richiamerà numerosi buongustai dell’intero territorio siciliano. L’apertura della manifestazione in piazza Castello, dove si concentra l’area espositiva per la degustazione delle ciliegie e di altri prodotti tipici locali.

Istituita alla fine degli anni sessanta da parte della locale Pro-loco, la Sagra delle Ciliegie di Chiusa Sclafani è stata nel tempo un crescendo di iniziative che hanno consentito alla piccola “drupa” di farsi conoscere e apprezzare in tutta la Sicilia e oltre. 

Per il piccolo Comune di Chiusa Sclafani l’evento, che celebra la ciliegia tipica del Borgo, è parte integrante degli interventi per la promozione  agro-turistica del territorio, delle sue radici storiche, tradizionali e rappresenta un’attrattiva per visitatori provenienti da ogni  angolo della Sicilia. 

“L’obiettivo dell’amministrazione – dice il Sindaco –  è quello di far nascere un’associazione di produttori finalizzata a richiedere il riconoscimento di indicazione geografica protetta (DOP)”.

Grazie ai finanziamenti della “forestazione produttiva” di Agenda 2000 negli ultimi anni nel territorio sono state introdotte altre varietà autofertili. Tra queste hanno trovato condizioni ideali la Ferrovia, Frisco, Celeste, Van, Stella, e Sweet heart, ma i veri ecotipi locali restano la ciliegia cappuccia, la muscatedda bianca e russa e la caddusa, dal sapore ineguagliabile.

La manifestazione che ha sancito la vittoria della ciliegia di Chiusa Sclafani si è tenuta a Raiano, in Valle Peligna, nel cuore dell’Abruzzo, in concomitanza con la festa di San Venanzio, patrono della cittadina che onora il frutto simbolo della comunità raianese.

La Sagra delle Ciliegie di Raiano, conosciuta anche come Maggiolata, si è arricchita negli anni grazie alla fiera dell’agroalimentare e al concorso dei vini. Quest’anno, inoltre, nel programma è stata inserita anche la premiazione del 1° Concorso Ratafià Amatoriale.

Un riconoscimento che certifica l’eccellenza agroalimentare siciliana e che premia lo sforzo quotidiano degli imprenditori e delle amministrazioni locali

“Che la ciliegia di Chiusa Sclafani è la più straordinaria d’Italia l’abbiamo sempre saputo – dice Angelo Vellino storico produttore della cittadina dei Sicani – questo è il risultato conseguito grazie al grande impegno, alla professionalità e ai sacrifici di tutti i produttori”.

Per il sindaco Francesco Di Giorgio: “Il riconoscimento conquistato ci rende orgogliosi e felicemente contenti sia per lo sforzo che l’Amministrazione quotidianamente dedica alle produzioni locali, sia per gli imprenditori chiusesi che con sacrifici riescono a produrre queste eccellenze. Il successo va riconosciuto anche alle altre aziende che hanno conquistato il secondo, terzo e quarto posto. Chiusa Sclafani si appresta a festeggiare la 55^ edizione della “Sagra delle Ciliegie”, che si terrà domenica 16 giugno 2024, questi onorificenze contribuiscono a richiamare i numerosi buongustai dell’intero territorio siciliano”.

Nel corso della sagra sarà possibile degustare, oltre alla ciliegia, i formaggi, la ricotta più buona d’Italia (2023), ma anche altre tre prelibatezze della gastronomia locale: i cannoli, segnalati nella Guida di Repubblica, la Ranza e Ciura, una sfoglia a strati arricchita dalla maggiorana, acciughe e olio extravergine di oliva, orgoglio dei Sicani e la Tabisca, condita con olio extravergine di oliva, altra prelibatezza locale, con acciughe e origano di montagna.

Il territorio chiusese, grazie al suo particolare microclima, rappresenta uno degli areali preferiti da questa coltura. Con una produzione che si attesta suoi 4000 q.li circa, la ciliegia costituisce, per la comunità chiusese, un prodotto di pregio.

La testimonianza della presenza della coltivazione della ciliegia nel territorio chiusese, grazie ad alcuni lasciati in favore del Monastero di Santa Maria del Bosco, si fa risalire alla metà del 1500. Agli inizi del XX secolo, il medico palermitano Giuseppe Pitrè, descrivendo la festa del SS. Crocifisso di Chiusa Sclafani, riportava che ..”nello stesso paese si coltivano delle ciliegie davvero saporite, che vengono mangiate nel periodo della festa”. Nel periodo fascista divenne celebre una canzone, oramai timidamente fissata nei ricordi degli anziani, che annoverando le ricchezze dei paesi dei monti Sicani, inneggiava “a Chiusa pi cirasi boni”. I chiusesi, comunque, da tempo hanno la nomea, affibbiata dagli abitanti dei paesi vicini di “cirasara”. Alla fine degli anni sessanta, si ebbe la vera consacrazione della ciliegia, con l’istituzione della sagra da parte della Pro-loco locale. Da quell’anno in poi, è stato un susseguirsi di iniziative che hanno consentito alla piccola drupa di farsi conoscere e apprezzare in tutta la Sicilia. Grazie ai finanziamenti della “forestazione produttiva” di Agenda 2000 negli ultimi anni nel territorio sono state introdotte altre varietà autofertili. Tra queste hanno trovato condizioni ideali la Ferrovia, Frisco, Celeste, Van, Stella, e Sweet heart. La vera ciliegia di Chiusa restano gli ecotipi locali: la cappuccia, la muscatedda bianca e russa e la caddusa, dal sapore ineguagliabile.

Gran parte della produzione è a coltivazione biologica. L’obiettivo degli amministratori locali, è quello di far nascere un’associazione di produttori e quindi richiedere il riconoscimento di indicazione geografica protetta (DOP).

Le ciliegie hanno delle proprietà salutistiche davvero ragguardevoli. Secondo uno studio americano, pare che la piccola drupa, abbia un effetto benefico sul cuore attraverso un’azione antidolorifica che le renderebbe simili all’acetilsalicilico. Sembra che le sostanze responsabili degli effetti antidolorifici, attribuiti alle ciliegie sono gli antociani, (sali, di solito cloruri) che oltre a conferire la colorazione rosso arancio, rendono questo frutto simili all’aspirina senza però averne gli effetti collaterali. Hanno altresì importanti proprietà terapeutiche: contrastano l’ipertensione, leggermente lassative e diuretiche, ricche di vitamine, in particolare A e C, e nutrono in modo ottimale durante il periodo estivo perché contengono molti sali minerali (potassio, calcio, ferro) che vengono dispersi con il sudore. Inoltre, sono dietetiche, perché forniscono un medio apporto di zuccheri e proteine ed hanno solo 38 calorie per ogni 100 grammi di prodotto. La ciliegia contiene anche il levulosio uno zucchero molto adatto ai diabetici, risulta per questo sia indicato per gli obesi e i pletorici che possono mangiarne a volontà. Il settore inesplorato riguarda la trasformazione del prodotto, infatti le ciliegie possono essere utilizzate per la produzione di marmellate, sciroppi, succhi, canditi, salse, distillati, sorbetti e mostarde e liquori come maraschino, ratafià, cherry e brandy, prodotti che potrebbero dare un valore aggiunto all’intera produzione. La polpa, inoltre può essere utile per rinfrescare pelli irritate, mentre un decotto di peduncoli può essere usato come lenitivo per pelli screpolate.