Sit-in a Palermo “Salvate la cardiochirurgia pediatrica di Taormina”
“Salvate la cardiochirurgia pediatrica di Taormina”. Un appello, un nuovo grido d’allarme da parte dei cittadini, genitori e dipendenti dell’ospedale “San Vincenzo” di Taormina. Ieri a Palermo erano in centinaia a manifestare davanti Palazzo d’Orleans, sede del governo regionale. La proroga fino al 31 luglio è una spada di Damocle che pende sulla testa dei tanti genitori che grazie al CCPM hanno salvato le vite dei loro figli. C’è uno striscione che campeggia nel cuore della piazza dove va in scena la protesta e recita così: “Ci avete spezzato il cuore”, è emblematico su una situazione davvero delicata e che rischia di complicare ulteriormente la vita di tante famiglie, preoccupate per la salute dei propri figli: “Senza la cardiochirurgia di Taormina mio figlio non ci sarebbe – racconta un genitore – noi non chiediamo una proroga di mesi ma di anni. Non possiamo vivere con questa incertezza. Lo staff sanitario di Taormina è competente e non si può chiudere un centro che è meta anche di tante famiglie calabresi”.
A fine gennaio era stata siglata la nuova proroga della convenzione tra l’Asp di Messina e l’ospedale pediatrico Bambin Gesù in merito alle attività del reparto istituito nell’ospedale San Vincenzo di Taormina. Proroga che – ad oggi – consente al Ccpm di restare in attività fino al 31 luglio “in attesa – aveva commentato allora il presidente Schifani – che entri a regime la Cardiochirurgia pediatrica del Civico di Palermo”. Era stato lo stesso governatore siciliano a evidenziare che “in questi sei mesi, comunque, va trovata una soluzione definitiva, e continuiamo a lavorare per raggiungere questo obiettivo, non nascondendo le difficoltà dei vincoli posti dal vigente ‘decreto Balduzzi’”. Ma per molte famiglie raggiungere Palermo rappresenterebbe un problema: “Sono di Catania – spiega un genitore – mia figlia ha una malformazione al cuore e sottoporla a sei ore di viaggio tra andata e ritorno per raggiungere il capoluogo sarebbe un ulteriore sforzo per una bambina che ha un solo anno e mezzo. Taormina non deve chiudere. Le istituzioni devono fare urgentemente qualcosa”. Ieri una delegazione di genitori è stata accolta dal capogabinetto del presidente Schifani. È stato stabilito che il 20 e 21 marzo ci sarà un incontro a Roma con il ministro della salute Orazio Schillaci. L’obiettivo principale è quello di ottenere una deroga al decreto Balduzzi e tenere in vita ancora la cardiochirurgia della Sicilia orientale.