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Cronaca

Siracusa e superbonus, smascherato condominio inesistente: sequestrati oltre dieci milioni di euro

di Vincenzo Migliore -





Un albergo abbandonato trasformato, solo sulla carta, in un condominio per accedere ai fondi del Superbonus 110%. È questa la ricostruzione della Guardia di Finanza di Siracusa, che ha scoperto un articolato sistema di frode fiscale culminato nel sequestro preventivo di beni e crediti d’imposta per più di dieci milioni di euro.

L’indagine della Procura e gli indagati

Il fascicolo, coordinato dalla Procura della Repubblica di Siracusa, coinvolge undici persone – dieci fisiche e una società di costruzioni locale – accusate di aver orchestrato una complessa operazione di falso per trarre vantaggio da incentivi pubblici destinati alla riqualificazione energetica. Il principale ideatore, secondo gli inquirenti, sarebbe il rappresentante legale della società, che avrebbe dato vita a un condominio fittizio, mai realmente esistito.

Dall’hotel dismesso al “condominio di carta”

La frode è partita dall’acquisto di un ex albergo di oltre 5.000 metri quadrati nel territorio siracusano, comprato per circa un milione di euro. L’immobile, da anni inutilizzato, è stato oggetto di un frazionamento catastale che ha portato alla creazione di 101 unità immobiliari tra appartamenti e garage. Successivamente, la società ha stipulato contratti preliminari di vendita con persone di fiducia – tra cui familiari dell’amministratore – per simulare la presenza di più proprietari.

In seguito, gli stessi soggetti hanno inscenato una riunione condominiale e redatto un verbale con cui dichiaravano la costituzione del condominio. Una messinscena che ha consentito di presentare le pratiche per accedere ai bonus edilizi.

I lavori e il giro dei crediti

Dietro quella documentazione apparentemente legittima, in realtà non si era mai verificato alcun passaggio di proprietà: le unità immobiliari restavano tutte nella disponibilità della stessa impresa. Nonostante ciò, il finto condominio ha sottoscritto tre contratti di appalto per lavori di efficientamento energetico, impianti fotovoltaici e miglioramento sismico, affidandoli a un consorzio con sede nel Ragusano.

Attraverso un’articolata catena di cessioni, il gruppo è riuscito a generare crediti fiscali per circa 15 milioni di euro, dei quali 10 milioni sono già stati monetizzati. Le somme, secondo le Fiamme Gialle, sono poi confluite a una multinazionale del settore energetico, che risulterebbe però estranea all’intera operazione.

Il valore dell’indagine

Le verifiche della Guardia di Finanza hanno permesso di ricostruire con precisione il meccanismo fraudolento, fondato su atti simulati, false compravendite e documentazione artefatta, il tutto finalizzato a drenare risorse pubbliche destinate alla riqualificazione edilizia.

L’inchiesta, spiegano gli investigatori, mette in luce le criticità del sistema di controllo legato ai bonus fiscali e la facilità con cui soggetti senza scrupoli possono sfruttare le maglie larghe della normativa per arricchirsi a spese dello Stato.

Il sequestro disposto dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Siracusa rappresenta un importante passo nella lotta alle frodi fiscali e un monito per chi tenta di trasformare gli strumenti di rilancio economico in fonti di profitto illecito.