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Sicilia e isole minori, storie di ordinaria sanità

di Cesare Pluchino -





Che la sanità in Sicilia sia, in buona parte, in mano a gente inadeguata al ruolo, affidata a soggetti che
scaturiscono solo dalla ormai atavica lottizzazione dei posti di potere di ASP e Aziende ospedaliere è ormai cosa nota.
Gli episodi scandalo degli ultimi tempi parlano di un sistema sfuggito ai più elementari controlli, solo la
professionalità di medici e infermieri tiene a galla una nave in alto mare, mal governata.
Lo scandaloso ritardo per la refertazione degli esami istologici all’Asp di Trapani, che Fratelli d’Italia ha
cercato, fino all’ultimo di tamponare, difendendo il suo nominato, la frattura alla gamba trattata
all’ospedale di Patti con il cartone, le liste di attesa che, invece di essere smaltite, crescono, la situazione
dei pronto soccorso, vedono nell’ultimo scandalo dell’isola di Stromboli una degna cornice.
Il tutto sullo sfondo di un assessorato regionale per ben due volte affidato a soggetti che hanno dimostrato e stanno dimostrando di non avere le necessarie capacità per arginare lo sfascio imperante.
Il caso Stromboli non è tanto uno scandalo per l’episodio di malasanità ma per il racconto che proviene
dalla Regione su quello che si sta facendo per verificare i fatti e prendere i dovuti provvedimenti.
Un giornalista, Francesco Viviano, vittima di una caduta, subisce la frattura del femore: manca a Stromboli
un mezzo di soccorso adeguato, l’ambulanza pare sia ferma da un mese, il malcapitato viene trasferito alla pista dell’eliporto con una motoApe.
Ma la storia non finisce qui: ricoverato al Papardo di Messina, deve aspettare circa 4 ore prima di essere
trasferito al Policlinico della stessa città dove, comunque, è stato operato con esito positivo.
Serve per smorzare la tensione, sarà di distrazione anche per il paziente, sapere di cosa accade dopo.
Da una nota, del portavoce del Presidente della Regione Schifani, si apprende che quest’ultimo ha disposto una ispezione.
1° step, il presidente ha chiesto all’assessore alla Salute Daniela Faraoni, di avviare un’ispezione presso la
struttura ospedaliera. Del trasporto in motoApe neppure si parla.
2° step, trattandosi di periodo di ferie e di vacanza, l’assessore non si stacca dalla poltrona e incarica il
dirigente generale del Dasoe, Giacomo Scalzo, di attivare immediatamente le verifiche del caso.
3° step, oggi si è insediata una apposita commissione, composta dallo stesso Scalzo, dal dirigente del Dasoe
Antonio Lo Presti, dal direttore sanitario dell’Asp di Caltanissetta Luciano Fiorella e dal direttore sanitario
dell’Asp di Palermo Antonio Levita.
Evidente che si vuole creare fumo per far vedere massimo interessamento, sarebbe bastato un intervento
sui luoghi interessati, dell’assessore, per decidere quali provvedimenti prendere, ove necessario.
La stranezza, ripetiamo è che poco si parla delle responsabilità circa la mancanza del mezzo di soccorso
nell’isola.
Il presidente Schifani ha detto solo: «Faremo tutto il necessario per accertare responsabilità e prevenire
simili episodi, soprattutto nelle isole minori, dove la presenza turistica estiva impone servizi sanitari
tempestivi ed efficienti». Ma questa prevenzione, “dove la presenza turistica estiva impone servizi sanitari
tempestivi ed efficienti” viene disposta al 3 agosto.
Da parte sua, l’assessore Faraoni si dice profondamente dispiaciuta, ci anticipa che, per combinazione, è
prevista, a settembre, la consegna di un veicolo speciale già acquistato dall’Asp di Messina per garantire trasporti in sicurezza, e sottolinea di aver avviato tutte le necessarie verifiche per quanto accaduto al
Papardo di Messina, “tutte cose inaccettabili perché simili episodi non possono oscurare gli sforzi che, in
tutta la Regione, il governo Schifani sta compiendo per migliorare la sanità pubblica e superare vecchie
criticità”.
Non resta che astenersi da commenti che potrebbero essere giudicati strumentali e attendere quali
saranno gli esiti della vicenda.