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Ambiente

Siccità, gli interventi sull’Isola in attesa dello stato di emergenza

di massimilianoadelfio -





di FLAVIA ROMANI
In attesa del Consiglio dei ministri previsto oggi (anche) sul tema siccità, il territorio continua a chiedere acqua e dall’Isola la richiesta di aiuto arriva fino a Roma.
Per questo il governo della regione siciliana ha inviato al governo, lo scorso mercoledì 24 aprile, tutta la documentazione necessaria per richiedere la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale a causa della crisi idrica. Nel dossier sono contenute le proposte formulate dalla cabina di regia, presieduta dal presidente della Regione e coordinata dal capo della Protezione civile regionale, per affrontare rapidamente la crisi dovuta alla mancanza di piogge. Il gruppo di lavoro ha canalizzato i problemi in interventi necessari, distinguendoli in base ai tempi di realizzazione.
I provvedimenti che sono immediatamente attuabili si classificano nell’acquisto di nuove autobotti per i comuni siciliani in difficoltà, la riqualificazione dei pozzi e delle sorgenti e il recupero di quelli abbandonati, il potenziamento degli impianti di pompaggio e delle condotte esistenti, e la costruzione di nuove condotte di bypass.
Di seguito, con tempistiche più lunghe e procedure di gara, nei prossimi mesi stanno prendendo in considerazione la riattivazione del dissalatore di Porto Empedocle, nell’Agrigentino, e di uno tra quelli di Trapani e Gela.
In ogni caso, l’estate è alle porte e la Sicilia si ritroverà ad affrontare la crisi idrica.
Per questo, oltre all’aiuto chiesto al Governo nazionale, quello isolano ha delineato una serie di misure a breve termine per fronteggiare le principali sfide in atto. Questa mattina alle 11, la commissione Attività Produttive dell’Ars si riunirà con la presenza del presidente della Regione, Renato Schifani, per discutere la questione, commissione parlamentare che si era già riunita la settimana scorsa per dare indicazioni su come predisporre la risoluzione in votazione.
La discussione, complessa, ha coinvolto il commissario per l’emergenza siccità in Sicilia, Dario Cartabellotta, il direttore dell’Autorità di bacino, Leonardo Santoro, e i rappresentanti dell’assessorato regionale per l’Acqua e i Rifiuti. Si è focalizzata soprattutto sulla zona occidentale dell’isola, particolarmente colpita dalla carenza d’acqua, con particolare attenzione a Ribera, nella provincia di Agrigento, dove esistono importanti insediamenti legati al Consorzio Riberella.
La risoluzione in discussione oggi impegnerà il governo regionale a implementare provvedimenti immediati, in attesa dell’eventuale dichiarazione di stato di emergenza da parte del governo nazionale.
Intanto, sul territorio si muove qualcosa. In primo luogo, il via ai lavori del Consorzio di bonifica di Catania con la canalizzazione temporanea delle acque del fiume Simeto a valle della traversa di Ponte Barca, dove sono state riscontrate perdite dalle paratoie.
Tale intervento è stato deliberato dalla cabina di regia per l’emergenza idrica e fornirà un sollievo parziale ai gravi problemi di irrigazione che affliggono il territorio, dove le riserve d’acqua sono quasi esaurite e dove, in condizioni normali, la fornitura è di circa 3.000 litri al secondo.
Inoltre, sono stati previsti fondi per oltre 11,3 milioni di euro per l’ammodernamento delle reti di distribuzione di acqua del comprensorio irriguo Jato.
Il Consorzio di bonifica 1 di Trapani della Regione Siciliana ha pubblicato un bando per appaltare i lavori per il miglioramento dell’infrastruttura dell’area occidentale della provincia di Palermo che perde fino al 70% delle risorse idriche.
Un’opera importante che sarà al servizio dell’agricoltura del comprensorio tra Partinico e la costa che unisce Trappeto e Balestrate.