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Dal ‘ritiro spirituale’ di San Martino delle Scale, le opposizioni lanciano la mozione di sfiducia a Schifani

di Cesare Pluchino -





Le opposizioni si dicono pronte a governare la Sicilia, lanciano l’iniziativa della mozione di sfiducia, ma non sono nemmeno tutti, manca l’autorevole presenza del segretario del Partito Democratico e di altri deputati, non ultimi quelli di Sud chiama Nord, la cui posizione nella geografia dell0Assemblea Regionale non è perfettamente identificabile.

Il messaggio che esce alla fine della due giorni di incontro è: «il Presidente Schifani è fuggito dalle sue responsabilità, dopo aver riportato indietro la Sicilia con tre anni di scandali, mala gestione e spreco di risorse».

Si è deciso per la presentazione di una mozione di sfiducia la Presidente, firmata da 23 deputati dei gruppi di opposizione.

L’appello è rivolto a tutti i colleghi, per i proponenti la mozione il presidente Schifani avrebbe riportato in vita il ‘cuffarismo’ come metodo di governo, danneggiando diversi settori, primo fra tutti la sanità.

Affermazioni forti, “chi sostiene la mozione sceglie di liberare questa terra; chi non la sosterrà, evidentemente, sceglierà di non farlo»”, “È il momento della responsabilità e della costruzione di un futuro diverso per la nostra regione” ma, come per tutte le mozioni di sfiducia non si parte da una base solidissima di firmatari, che si trovi una maggioranza di deputati disposti ad andare a casa non è facile, ma ogni tentativo è buono per non consentire a Schifani e al centro destra di ricompattare le file per confermare, innanzitutto, un governo della stessa coalizione, alla quale bussano in molti, anche dal versante opposto.

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