Palermo, sequestrato noto marchio gelaterie per associazione mafiosa
Il gip ha disposto nel capoluogo siciliano il sequestro di gelaterie per associazione mafiosa e del relativo marchio “Sharbàt”.
I finanzieri del Comando provinciale di Palermo hanno eseguito un’ordinanza con cui il gip ha disposto il sequestro di due imprese attive nel settore delle gelaterie e pasticcerie e del relativo marchio “Sharbàt”. Le indagini condotte dal nucleo di Polizia economico-finanziaria di Palermo già lo scorso agosto avevano portato alla custodia cautelare in carcere di un esponente di spicco del mandamento di San Lorenzo e del gestore di un noto brand di gelaterie cittadino, nonché al sequestro di somme di denaro per circa 1,5 milioni di euro.
La mafia dietro ai due marchi di note gelaterie palermitane
Cosa nostra aveva infatti messo le mani su Brioscià, catena molto nota in città fallita improvvisamente nel 2021. Un marchio conosciuto, ufficialmente gestito da Mario Mancuso, 44 anni, imprenditore esperto del settore dietro al quale secondo le indagini ci sarebbe stata invece la presenza di Michele Micalizzi, 75 anni, storico capo della famiglia mafiosa di Partanna Mondello ed esponente di spicco del mandamento di San Lorenzo, nonché genero di Saro Riccobono, in vita tra i più influenti boss palermitani, di cui aveva sposato la figlia.
Per Micalizzi, tornato in libertà nel 2015 dopo 20 anni dietro le sbarre e arrestato ancora una volta l’anno scorso, è scattata il mese scorso una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere. Assieme a lui, con lo stesso provvedimento è finito in manette anche Mancuso, amministratore dal novembre del 2008 al marzo del 2010 della società Magi, proprietaria delle gelaterie con l’insegna di Brioscià e del Bar Badalamenti, di cui l’anziano uomo d’onore sarebbe stato socio occulto.
L’attività d’indagine aveva dimostrato, spiegano le Fiamme gialle, “il pieno coinvolgimento del mafioso nelle iniziative dell’imprenditore (indagato per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa), con riferimento all’apertura di altri esercizi commerciali a Palermo, così come nella costituzione e gestione di una società e una ditta individuale con una nuova insegna”.
Sarebbe stata documentata, dunque, l’esistenza di un gruppo imprenditoriale di fatto tra i due, costituitosi e sviluppatosi negli anni, attraverso le imprese, con “un’operatività tipica di imprenditorialità mafiosa”.
Per la gestione dei beni aziendali relativi al sequestro delle gelaterie per associazione mafiosa, il cui valore, commisurato ai fatturati stimati, supererebbe i 2 milioni di euro, e’ stato nominato un amministratore giudiziario.