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Se la Coppa diventa l’obiettivo della stagione rossazzurra

di massimilianoadelfio -





Fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza. Perdonate la citazione manzoniana che, in questo caso, andrebbe rivista almeno per una questione temporale. 

Perchè i posteri che daranno la sentenza non sono poi così posteri. La gloria intesa come riscatto è quella del Catania di Cristiano Lucarelli che, dopo la pesante (per come è arrivata) sconfitta di Messina, ha rialzato la testa in coppa Italia battendo 2 a 0 (reti nel secondo tempo di Castellini e Zammarini) il Pescara di Zeman e conquistando la semifinale della coppa di categoria. Appuntamento normalmente snobbato, ma che nel caso del Catania è diventato improvvisamente obiettivo stagionale, sia solo perché chi vince la coppa accede alla griglia dei playoff come se avesse raggiunto il terzo posto in campionato. Arrivati in semifinale insieme a Lucchese, Rimini e Padova, dunque, la cosa stuzzica non poco in casa rossazzurra. Tornando alla gloria vera o presunta. Se la coppa avrà cacciato via le fitte nubi addensate su Catania lo scopriremo nelle prossime settimane quando il Catania affronterà il Sorrento in casa e il Benevento in trasferta nelle ultime due gare del 2023 e del girone d’andata.

A gennaio comincerà un altro campionato, perché dopo le feste verosimilmente si potrà vedere un Catania decisamente diverso nella forma e, sperano i tifosi, anche nella sostanza. Prima però è necessario prendere punti dalle ultime due gare. Lucarelli ha chiesto ancora pazienza e ha chiesto tempo per poter programmare, minacciando addirittura di andare via se questo tempo non gli veniva concesso. Un messaggio indirizzato all’ambiente, ma forse anche alla stessa società e al presidente Pelligra tornato in Sicilia per assistere alla gara di coppa. L’italo-australiano pretende e nel primo incontro con Lucarelli ha chiesto al tecnico livornese un deciso cambio di passo. Nello stesso tempo l’allenatore ha chiesto al presidente uno sforzo economico per poter rivoluzionare una squadra che, al momento, non sembra poter ambire alle prime posizioni. Lo ha dimostrato, in parte, la partita contro il Pescara. 

Nel primo tempo, infatti, i biancazzurri sono sembrati notevolmente superiori al Catania che, però, ha avuto il merito di saper resistere aspettando il calo fisico degli abruzzesi che, poi, è regolarmente arrivato nel finale di gara. Una questione di mentalità che Lucarelli sta trasmettendo ai suoi ragazzi, ma che non basta a colmare delle lacune tecniche che, ormai, sono evidenti. 
A queste si aggiungono gli infortuni che hanno costretto l’allenatore a inventarsi particolari soluzioni offensive, come l’utilizzo di Chiricò in veste di “falso nueve” al centro dell’attacco. Tamponi passeggeri che, certamente, non serviranno a lungo. Babbo Natale nella sua speciale funzione di agente di mercato, dovrà portare almeno uno forse due centravanti “golliferi”, termine coniato da Cristiano Lucarelli che rende perfettamente l’idea di ciò che è mancato finora al Catania. I gol. Ma non solo: serve un centrocampista capace di prendere per mano il settore nevralgico e qualcosa anche in difesa. In pratica c’è da lavorare e non poco, fronteggiando anche l’assenza di un direttore sportivo.